Gennaio 2009

Stop alla carneficina a Gaza!

La lotta di massa per sconfiggere gli attacchi dell’esercito israeliano

Più di 1.5 milione di persone vivono nel campo-carcere all’aria aperta che è Gaza. Per gli ultimi sedici mesi il blocco del regime israeliano ha intensificato l'incubo - la maggioranza della popolazione è disoccupata e soffre di malnutrizione. Ora i carcerieri stanno bombardando la prigione - uccidendo centinai di Palestinesi, inclusi bambini.

Come l’ha detto un monitoraggio dei diritti umani dell’ONU: "Israele sta commettendo una scioccante serie di atrocità usando l'armamento moderno contro una popolazione senza difese - attaccando una popolazione che sta resistendo ad un severo blocco da vari mesi."

Il ruolo reazionario dell’imperialismo

La popolazione di Gaza sta attraversando un inferno terrestre e la terribile prospettiva di un allargamento della guerra a tutto il Medio Oriente si pone. Ma i poteri imperialisti occidentali rifiutano di costringere il governo israeliano a fermare la carneficina. Naturalmente, hanno utilizzato una simile brutalità nelle loro occupazioni dell'Iraq e dell'Afghanistan. La Casa Bianca incolpa Hamas per gli attacchi e condanna il suo lanci di razzi sulle città israeliane ma, come per il Libano due anni fa, tace sugli bombardamenti israeliani.

lotta cwi

Manifestazione contro il massacro dei palestinesi Bologna 03/01/09

È vero che i poteri occidentali hanno chiamato alla ‘tregua umanitaria’ o ‘pausa’ nei bombardamenti. Tuttavia, l’Israele, che rifiuta tale prospettiva, è stato disposto a considerare un cessate il fuoco provvisorio ma solo per poter organizzare la loro logistica militare - come l’accumulo delle truppe israeliane alla frontiera in preparazione dell’invasione terrestre.

Nel migliore dei casi, i poteri imperialisti occidentali descrivono il massacro dall'esercito israeliano come ‘eccessivo’ o ‘sproporzionato’. ‘Sproporzionate’ - dall'inizio dei bombardamenti il numero dei morti palestinesi sorpassa le morti israeliane di 100 per 1 !

La classe dirigente israeliana non si preoccupa degli abitanti della classe lavoratrice e delle masse povere delle città frontalieri di Gaza, ma utilizza la loro situazione difficile per giustificare questa campagna di bombardamenti, che, in realtà, ha un tutt’altro scopo e altri ragioni.

Il governo israeliano deve affrontare fra qualche settimane nuove elezioni, e non si è ancora ripreso dall’umiliazione della guerra in Libano del 2006 e della successione di scandali e fallimenti. Ora, il governo cerca di evitare il suo probabile sconfitta alle prossime elezioni di febbraio orchestrando il massacro dei palestinesi. Il governo israeliano ha deliberatamente rotto la tregua, uccidendo 6 militanti del Hamas in novembre scorso, per provocare questa guerra.

La guerra inoltre, contemporaneamente, devia l’attenzione dagli effetti della crisi economica mondiale in quanto nessuno dei principali partiti, tutti sostenitori del capitalismo, hanno una soluzione capace di garantire lavoro e qualità di vita alle popolazione.

L’invasione terrestre dell’esercito israeliano può condurre ad un’esplosione di rabbia massiccia in tutto il Medio Oriente. Una nuova guerra regionale è ormai possibile. Non risolverebbe niente per la classe dirigente israeliana. L’esercito soffrirà vittimi , e, una volta entrata in un tale conflitto, non sarà facile uscirne. Quando è entrato, nel 1982, in Libano, l’occupazione è durata 18 anni.

I dirigenti della Lega Araba

Abu Abas, Mubarak ed i dirigenti della Lega Araba condannano questo massacro. Ma sono stati i complici di Israele nel blocco messo in piedi da 16 mesi che ha affamato il milione e mezzo di abitanti di Gaza. Questi regimi compiono volontariamente le esigenze dell’ imperialismo. Il regime autoritario di Mubarak in Egitto ha collaborato a l’imprigionamento dei palestinesi impedendo la libera circolazione delle merci e delle persone alla frontiera tra l’Egitto e Gaza. Mubarak ha pure incontrato il ministro degli esteri israeliano, Livni, alla vigilia dell’attacco .

La resistenza di massa é vitale

lotta cwi

Manifestazione contro il massacro dei palestinesi

Difendiamo totalmente il diritto dei palestinesi alla resistenza armata contro la brutale occupazione. Molti palestinesi vedono i lanci di razzi del Hamas sulle città israeliane come il migliore metodo di resistenza disponibile. Tuttavia, questi attacchi non possono sconfiggere lo Stato israeliano. Al contrario, renderanno più facile al governo israeliano guadagnare il sopporto per la guerra della popolazione israeliana.

Ogni vittoria ottenuta nella storia della lotta palestinese è stata frutto della mobilizzazione attiva delle masse. Abbiamo bisogno di un’immediata incremento delle manifestazioni e proteste contro la guerra in Medio Oriente ed internazionalmente. Richiediamo azione di massa per distruggere le frontiere che imprigionano Gaza - includendo azioni dei lavoratori palestinesi ed egiziani per abbattere la frontiera di Rafah. Inoltre facciamo appello agli israeliani per manifestazioni dal lato israeliano dalla frontiera contro questi gli ultimi attacchi.

Classe lavoratrice israeliana.

La classe lavoratrice israeliana potrebbe potenzialmente svilupparsi in una forza potente e decisiva contro la classe dirigente israeliana, che deve essere sconfitta per risolvere sia le aspirazioni della classe lavoratrice israeliana che quelle palestinese.

In Israele la divisione tra le classi si allarga rapidamente, con i ricchi che diventano sempre più ricchi e un terzo dei bambini che vivono ora nella povertà. C’è una rabbia tremenda nei confronti del governo, sulla situazione economica e sul deterioramento della sicurezza. Gli ebrei israeliani non saranno mai liberi dal ciclo costante della violenza finché saranno diritto da politici capitalisti che hanno regolarmente interesse a nutrire il conflitto nazionale.

  • Per la sospensione immediata degli attacchi israeliani e dell’assedio di Gaza.
  • Per manifestazioni e proteste di massa contro la guerra, nel Medio Oriente ed ovunque nel mondo.
  • Nessuna soluzione può venire dalle potenze imperialiste e dalle loro istituzioni internazionali. Le masse palestinesi possono contare che sulle proprie lotte
  • Per l’organizzazione e l’autodifesa delle masse palestinesi. Per azioni di massa per abbattere le frontiere che imprigionano Gaza. Distruzione della frontiera di Rafah attraverso manifestazioni di massa da entrambi le parte dalle masse povere e dai lavoratori egiziani e palestinesi.
  • Per la costruzione di organizzazioni indipendenti dei lavoratori e delle masse povere in tutto il Medio Oriente capaci di difendere sia i lavoratori che i poveri e condurre la lotta contro l’oppressione, il capitalismo e l’imperialismo.
  • Per lotte unite dei lavoratori e dei poveri per rovesciare i regimi capitalisti in Israele e nei paesi arabi. Per governi dei lavoratori e delle masse povere in Medio Oriente che possono porre fine al ciclo di violenza e risolvere i problemi della gente. Ciò significa una lotta per una per un Medio Oriente democratico e comunista.

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