Per un’educazione gratuita e di qualità!

La scuola-merce

Questo mese abbiamo visti migliaia di studenti in piazza contro la legge Fiorini. I studenti non si opponevano solo al reinserimento degli esami di riparazione ma contro tutto quello che significa.

Fiorini vuole aprire la scuola alla competitività e alle università instaurando lo stesso sistema di credito e debito nelle nostre scuole superiori.

Fiorini dice che “42 studenti su 100 vengono ammessi con debito alla classe successiva, solo uno su 4 lo recupera, gli altri vanno avanti comunque. Sarebbe imperdonabile prendere atto di questa situazione, che è grave culturalmente e socialmente, e non fare nulla.”

Quello che invece non dice e che con i tagli della finanziarie precedenti e quella che verrà la scuola pubblica è completamente sottofinanziata. I palazzi che accolgono le scuole sono i più pericolosi d’Europa, le classi sono sempre più numerose e i professori sempre meno (solo l’anno scorso per gli istituti Tecnici e Professionale 15.000 posti di lavoro in meno per gli insegnanti). La scuola che in teoria dovrebbe essere gratuita costa sempre di piu, tra quaderni, calcolatrice e fotocopie il mese del rientro scolastico è il più duro per le famiglie.

In queste condizioni sembra più che normale non riuscire a scuola.

Ma non ci preoccupiamo, con il decreto di Fiorini tutto andrà meglio, gli studenti che avranno accumulato un debito dovranno rimanere a scuola dopo l’orario o durante la pausa pranzo o estiva per recuperarlo e superare l’esame di recupero. Ovviamente i corsi supplementari sono a pagamento e se uno studente non trova interesse nelle materie insegnate a scuola non siamo sicuri che mantenendolo più a lungo a scuola gli verrà una passione per lo studio.

In realtà questo decreto significa rendere ancora più selettiva la scuola pubblica. Allora le generazioni precedenti hanno lottato per la democratizzazione dello studio la generazione attuale comincia ad organizzarsi contro l’attacco di questo diritto.

Il capitalismo in crisi vuole essere sempre più competitivo e vuole formare solo la mano d’opera che gli serve. E gli serve una mano d’opera sempre meno qualificata. La classe capitalista ha gia cominciato a lavorare per palliare al problema della mano d’opera troppo qualificata. Qualch’anni fa le università di tutt’Europa hanno visto apparire il processo di Bologna che spaccava gli studi in due tempi 1- un bachelor un 3 anni di cui le tasse rimangono più o meno “accessibile” (dipende dai paesi tra i 1000 e 2000 € l’anno) 2- un master di altri 2 anni riservati ai più ricchi.

Oggi quando Fiorini parla di aprire le scuole alle università pensiamo che sia un lapsus e che intende dire alle imprese facendo una pulizia degli elementi più bravi, che magari se sono fortunati andranno anche un giorno all’università (non entriamo nei sacrifici che saranno necessario per pagarsela – vediamo il fenomeno di prostituzione per pagarsi lo studio in esplosione), e i più sfruttabili da mandare al più presto sul mercato del lavoro.

“I giovani sono la fiamma della rivoluzione”.

Questa frase di Rosa Luxembourg si è verificata in questi ultimi anni. Abbiamo conosciuto la prima generazione che ricomincia a lottare dopo l’attacco ideologico che ha seguito il crollo del muro di Berlino. Abbiamo visto la ricrescita delle lotte al livello europeo ma anche mondiale a partire del movimento anti-globalizzazione che era principalmente composto da giovani pronti a lottare per una società migliore. Davanti ad una tale grandezza e combattività del movimento i capitalisti hanno saputo usare le giuste armi per condannare il movimento e il risultato l’abbiamo visto a Genova. Ma non sono riusciti ad ammazzarlo completamente perché dopo un paio d’anni le classi dirigenti mondiali si ritrovano davanti un movimento anti-guerra composto non solo da quelli di prima ma di una nuovissima e giovanissima generazione.

Questa nuova generazione l’abbiamo vista in Cile contro Bachelet e per ottenere il trasporto scolastico gratuito (anche in questo caso fu la prima generazione a esplodere dopo la dittatura militare). L’abbiamo guardata quando, in Francia, ha invaso le piazze contro il CPE e che ha costretto il governo a tirarsi indietro sull’accordo.

Una delle lezioni importante che dobbiamo tirare dalla lotta e il legame che ci deve creare nella lotta tra i lavoratori e i giovani. Fin dal inizio gli studenti francesi hanno mandato delle delegazioni verso le fabbriche e i sindacati. In questo modo non sono rimasti isolati e la loro lotta si è trasformata in un movimento generalizzato che è andato fino allo sciopero generale ed a una semi vittoria.

Perché un’altra lezione che ci dobbiamo ricordare è che pur troppo il movimento contro il cpe poteva andare ben al di la dell’abrogazione di questo decreto, ma per quello gli mancava una direzione chiara ed una vera proposta alternativa al capitalismo.

Molti giovani oggi non vogliono più sentire parlare della politica perché da quando sono nati hanno capito che la politica dei capitalisti significa solo sofferenze, guerre e attacchi sui i diritti sociali. Ma la politica è anche lottare contro questo sistema e elaborare un’alternativa genuina al capitalismo.

La trasformazione della società non si farà senza la gioventù. Ed è da oggi che i giovani si devono organizzare e lottare per la costruzione di un’organizzazione larga che rappresenta i giovani, i lavoratori, i migranti e i movimenti.

Perché solo una tale organizzazione con un programma chiaro di difesa delle vittorie dei guadagni passati, dei diritti sociali e contro il capitalismo potrà trasformare la società.

In tutti i movimenti citati il Comitato per un Internazionale dei Lavoratori ha partecipato attivamente con la sua campagna anti-capitalista Resistenza Internazionale, organizzando comitati nelle scuole, licei, università e nei quartieri. Organizzando i giovani contro la guerra, il razzismo, il neo-fascismo, il sessismo e gli attacchi ai diritti sociali. Organizzando scioperi studenteschi contro il protocollo di Bologna e la privatizzazione dell’educazione.

Se anche tu voi lottare con noi al livello nazionale e internazionale contataci e unisciti a noi!

socialistworld.net

30 Ottobre 2007

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