Hasta siempre la vittoria
Quarant’anni dopo la sua morte, bandiere, ritratti e slogan di Che Guevara continuano ad apparire nelle proteste di massa della rivolta che attraversa l’America Latina.
Una nuova generazione di giovani in Europa, Asia e Africa indossano l'immagine del Che su t-shirt, borse e berretti. Per tanti é solo un fenomeno di moda, ma per altri è una dichiarazione politica. Identificano assieme all'eredità lasciata da Che Guevara come un simbolo di lotta, di sfida, del internazionalismo e di un mondo migliore e socialista.
I politici e le istituzioni oggi sono sempre più considerate come corrotti, carrieristi, rappresentando nessuno tranne loro stessi. Ma Che Guevara é giustamente visto come un puro combattente rivoluzionario. Attraverso la sua eredità è, tale si legge sul muro vicino alla sua tomba provvisoria in Bolivia lo slogan, "Che - vivo come non volevano che tu sia".
“Spara, vigliacco, stai solo per uccidere un uomo” . Queste, secondo alcuni voci sono state le ultime parole di sfida di Che Guevara prima della sua esecuzione, il 9 ottobre 1967 in Bolivia.
Aveva 39 anni. Se Felix Rodriíguez, l’agente della CIA che con l'esercito boliviano ha effettuato l’esecuzione, pensava che uccidendo il Che avrebbero seppellito con lui il suo fascino e la sua ispirazione non poteva sbagliare di più.
Fra le bandierine ed i cartelli portati da milioni di persone che protestavano contro l’estrema destra e la minaccia di una contro-rivoluzione nelle vie di La Paz in Bolivia recentemente, molti innalzarono immagini di Che Guevara.
L’anniversario della sua esecuzione è l’occasione per salutare la sua lotta contro l’oppressione ed anche per trarre insegnamenti dalle sue esperienze, gli aspetti positive e gli errori. Questi sono importanti per le battaglie imminenti della classe operaia in America Latina ed internazionalmente adesso che il capitalismo entra in una nuova era di crisi e d'agitazione.
Che si unisce alla lotta.
Come studente argentino in medicina Che Guevara si sarebbe potuto assicurare senza dubbio una vita comoda. Tuttavia, come i migliori della fasce di sinistra della classe media, ha rinunciato a queste comodità ed ha dedicato la sua vita alla lotta al capitalismo.
Si è tuffato nella lotta politica, principalmente in conseguenza della povertà e delle lotte che ha testimoniato durante i suoi due famose Odissee nel 1952 e nel 1953/4, rappresentati nel film “ Diario de motocicletta”. Così come i suoi incontri con i socialisti in Perù, i minatori di rame comunisti in Cile, la magnifica rivoluzione boliviana e una miriade di altre, è stato profondamente affetto dalla sua visita del Guatemala. Là ha conosciuto le lotte sotto il governo populista radicale di tendenza di sinistra di Jacobo Arbenz. Tentando di introdurre alcune riforme relativamente limitate senza rompere col capitalismo, Arbenz era bloccato, dando così il tempo alla contro-rivoluzione di radunarsi ed organizzarsi. Arbenz ha sbagliato ad agire mettendo la sua fede "nella lealtà costituzionale democratica" delle forze armate e rifiutando di armare le masse. Questo governo finalmente è stato rovesciato da un colpo stato sostenuto dalla CIA, il primo di una serie di tali interventi per i quaranta prossimi anni in America Latina.
L’adesione la movimento del 26 Luglio e alla guerra.
Sulla base delle sue esperienze in Guatemala e delle discussioni su Cuba, Che è stato respinto dai partiti comunisti, di cui il metodo gli sembrava troppo “conservatore" e "ortodosso". In effetti non avevano per obiettivo di combattere per il socialismo ma in primo luogo di rinforzare "la democrazia parlamentare", di sviluppare un'industria ed un'economia nazionali e di passare attraverso una fase di sviluppo del capitalismo prima che fosse possibile da muoversi verso la presa del potere della classe lavoratrice. Con questa politica i partiti comunisti limitavano le lotte e le rivendicazione degli operai, giustificandola sulla base di non “spaventare” o alienare le frangi “progressive” della classe capitalista. Di conseguenza in molti paesi il movimento operaio era effettivamente paralizzato e disarmato.
Che ha rifiutato quest'approccio, anche se, non aveva sviluppato una vera e propria alternativa. È stato attratto dalla lotta contro il regime di Batista in Cuba ed é entrato a fare parte del movimento del 26 luglio in Messico. Ciò per Che sembrava offrire un'arena più combattiva di lotta. Il movimento del 26 luglio, (nominato così in memoria dell'attacco fallito sulle baracche di Moncada nel 1953 condotta da Fidel Castro che fu allora esiliato Messico), era in quella fase un’organizzazione abbastanza vasta. Includeva un'ala democratica liberale, di cui l'obiettivo era il rovescio della dittatura di Batista e l'istituzione di una Cuba "democratica", ma non, a quel punto, il rovescio della proprietà terriera ed il capitalismo. Che è emerso come un rappresentante prominente degli elementi più radicali del movimento.
Era il 2 dicembre 1956, che un piccolo gruppo male organizzato di 82 combattenti guerrigliero, fra cui Che Guevara e Castro, atterrò a Cuba e cominciarono quella che sarebbe diventata una guerriglia di due anni. Culminando col crollo della dittatura odiata di Batista, ha portato alla rivoluzione cubana.
Il ruolo eroico del Che è stato rinforzato dalla sua lotta a vita contro la sua asma cronica. Ogni ostacolo, difficoltà e dolore inerenti ad un guerra di guerriglia erano esacerbati dalla sua condizione. Poco a poco, la guerra progrediva ed i guerriglieri guadagnavano una crescente simpatia dai contadini. Anche nelle città la rabbia e l'odio contro il regime di Batista si avvicinava al punto di ebollizione. Mentre il regime crollava, i ribelli sono entrati nelle città il giorno di capo d’anno del 1959 e hanno festeggiato con l’irruzione di un sciopero generale massiccio.
Socialismo o capitalismo
Il processo che si avviò significava che la classe operaia nelle città avrebbe avuto un ruolo ausiliario nella guerriglia. L’assenza di un movimento cosciente, organizzato della classe lavorativa nella direzione della rivoluzione ha avuto conseguenze. Nei primi passi della rivoluzione, quando Castro e Che Guevara entrarono alla Avana, non era ancora completamente chiaro fino a dove sarebbero andati gli eventi. Mentre Che Guevara era un socialista convinto, in quel periodo Castro si limitava a voler un capitalismo più pulito, più liberale e più umano.
Sono idee simili a quelle pronunciate da Hugo Chàvez quando ha preso il potere per la prima volta nel 1998. Allora parlava solo di un capitalismo umano, un “terza via” e una rivoluzione bolivariana. In Venezuela il tentato colpo e il blocco dei padroni sono un esempio dei tentativi del capitalismo e dei rappresentanti del imperialismo USA per sbarazzarsi di Chàvez. Il movimento spontaneo della classe lavoratrice e dei poveri, che si è sviluppato in opposizione a queste minacce della contro-rivoluzione, ha condotto il processo verso sinistra. Chàvez, riflettendo questo, adesso proclama che la “rivoluzione in Venezuela” è socialista. Comunque, nonostante numerose riforme positive, dopo quasi un decennio di dirigenza Chàvez, il capitalismo non è stato rovesciato in Venezuela.
Rivoluzione a Cuba
Dal 1959 la rivoluzione a Cuba è stata portata avanti, seguita da una serie di tentativi di spegnerla venuto dagli Stati Uniti, fino a 3 anni dopo quando finalmente la proprietà terriera e il capitalismo furono aboliti.
Questo processo é stato possibile all’epoca per una combinazione di fattori, specialmente la pressione degli operai e dei contadini. L’imperialismo statunitense, sotto la presidenza d’Eisenhower e del suo successore, ha rifiutato anche solo di provare ad abbracciare o influenzare il regime cubano, ma invece ha imposto un boicottaggio che continua ancora oggi.
Accanto a questo ci sono stati numerosi tentativi di assassinio di Castro. Un altro elemento determinante era, all’epoca, l’esistenza di economie pianificate centralizzate nel ex-Unione Sovietica e in Europa del Est. Anche se erano dominate da viziose dittature burocratiche sembravano offrire un’alternativa al capitalismo.
Questi fattori hanno fatto che un economia pianificate centralizzata fu introdotta. Un tale passo avanti, tremendamente positivo ha avuto un effetto elettrificante attraverso tutto il mondo. Che Guevara ha giocato un ruolo cruciale in questo processo. Spingeva la rivoluzione a prendere una strada più socialista e insisteva sulla necessità di estenderla internazionalmente.
Ha avuto un ruolo importante nell'elaborazione di quella che è conosciuta come “la seconda dichiarazione della Avana” pubblicata nel 1962 e di cui la lettura inspira ancora oggi. Fra tante cose risponde alla domanda del perché gli Stati Uniti hanno risposto con tale ferocità ad una rivoluzione in una così piccola isola: “(gli Stati uniti e la classe dirigente) temevano che gli operai, i contadini, gli studenti, gli intellettuali e i settori progressisti della classe media avrebbero, con mezzi rivoluzionari, preso il potere…temevano che il popolo del continente avrebbero impugnato le armi dei loro possessori e, come a Cuba, si sarebbero auto-dichiarati il popolo libero d’America”.
La classe operaia e il socialismo
Che indubbiamente aspirava all’idea della rivoluzione socialista internazionale, ma la sua più grande debolezza e la sua più terribile tragedia era la sua incomprensione di come arrivarci. Aveva come disegno che attraverso la lotta di guerriglia si poteva arrivare alla rivoluzione socialista. Anche nei paesi in cui la classe operaia nelle città rappresentano una minoranza della popolazione, il suo ruolo collettivo e la sua coscienza che risultano dalle proprie condizioni sociali nelle fabbriche e posti di lavoro significa che è una classe decisiva per espandere e condurre la rivoluzione socialista. Ciò era l'esperienza nella rivoluzione russa in 1917.
In pratica la classe capitalista nei paesi neo-coloniali sono legati sia alla grande proprietà terriera che all'imperialismo. Su questa base hanno dimostrato che sono incapaci di sviluppare l'economia o l'industria, di costruire una democrazia stabile o di risolvere la questione nazionale. Queste mansioni sono state risolte dalle rivoluzione democratiche borghese nei paesi capitalisti avanzati, come l'Inghilterra o la Francia. Tuttavia nell'epoca moderna, nel mondo neo-coloniale queste mansioni non possono essere risolte dalle classi capitaliste deboli. In paesi in cui le mansioni della rivoluzione borghese sono ancora da compiere, queste mansioni toccano alla classe operaia il supporto dei poveri contadini e degli altri sfruttati dal capitalismo. Il compimento di questi doveri è collegato, come Trotsky l'ha sollevato nella sua teoria della rivoluzione permanente, alla trasformazione socialista della società su una scala internazionale.
A causa della debolezza del regime di Batista e del vuoto politico in Cuba, è sembrato che la lotta di guerriglia offrisse un passo avanti. In realtà, persino là era venuto insieme all'eruzione di un sciopero generale prima che la guerra fosse vinta efficacemente quando i guerriglieri entrarono in Santa Clara, alla Avana ed in altre città. Un processo simile più tardi si è anche sviluppato in Nicaragua quando i Sandinisti hanno preso il potere nel 1979. Allora che l'economia nicaraguana era nazionalizzata al circa 25%, i Sandinisti non sono riusciti a sbarazzarsi della proprietà terriera e del capitalismo. Di conseguenza, per un periodo, una contro-rivoluzione strisciante poteva eventualmente trionfare. Ora, abbracciando completamente il capitalismo, Daniel Ortega, l'ex presidente Sandinista, è ritornato al potere. Si è unito a suoi ex avversari nel Contras degli Stati Uniti e alla Chiesa Cattolica di destra.
Sulla base della sua esperienza a Cuba, Che ha erroneamente tentato di riapplicare questo prima in Africa e attraverso l'America Latina ed internazionalmente. Le circostanze erano completamente diverse e la classe operaia era in una posizione molto più forte con delle tradizioni e un’esperienza più rivoluzionarie. La mancanza di comprensione cosciente ed affinata del ruolo della classe operaia nella rivoluzione socialista era indubbiamente la più grande debolezza politica di Che Guevara.
Lezioni per oggi
L'arrivo al potere di una serie di governi di sinistra radicali, particolarmente di Hugo Chávez in Venezuela e di Evo Morales in Bolivia, rappresenta un passo avanti importante. Le sconfitte affrontate dalla classe operaia internazionalmente negli anni 90 significano che questi sviluppi sono particolarmente significativi. Chávez ed Morales hanno realizzato importanti riforme ed hanno preso alcune misure contro la classe dirigente e gli interessi dell'imperialismo. Tuttavia, se il capitalismo non è stato rovesciato, devono anche affrontare la sconfitta e la minaccia della reazione. Finora il movimento spontaneo delle masse popolari ha tenuto la minaccia della reazione sotto controllo. Comunque, mentre il capitalismo ed la proprietà terriera rimangono, la reazione può prepararsi e colpire di nuovo.
Mentre sia molto positivo che Morales e Chávez parlino oggi del socialismo, la domanda cruciale è come arrivarci e come abbattere il capitalismo. Né l'uno né l'altro governo è arrivato fino al punto di Allende in Cile, o dei Sandinisti in Nicaragua, nell'invasione degli interessi della classe dirigente. Evo Morales, si trova minacciato dai tentativi di reazione e sta facendo lo stesso errore di Allende parlando "della lealtà democratica" e "costituzionale" dei comandanti superiore del esercito lasciandoli intatti.
I benefici del economia pianificata
Anche oggi, devastato sia dalla perdita delle sovvenzioni economiche, in seguito al crollo dell'ex Unione Sovietica sia degli effetti del boicottaggio imposto dagli Stati Uniti, i guadagni della rivoluzione cubana sono visibili sotto la forma di uno dei migliori sistemi sanitari al mondo. Nel tempo l'analfabetismo è stato abolito. Il sistema sanitario era gratuito ed accessibile a tutti. Un insegnante per cinquantasette abitanti, quello che significa la migliore proporzione alunni-professori al mondo. Si può dire la stessa cosa per i medici. Il 73% degli interventi medici effettuati in Pakistan dopo il tremendo terremoto sono stati intrapresi da 2.600 medici e tecnici sanitari mandati da Cuba. La speranza di vita in Cuba è di 75 anni, mentre in Russia, in cui il capitalismo è stato ristabilito, è sceso ai 57 anni. Nessun di questi guadagni sarebbero stati possibili senza rivoluzione senza l'economia pianificata di Cuba. Il Comitato per un Internazionali dei lavoratori sostiene tutti guadagni della rivoluzione cubana, nello stesso tempo, la forma iniziale che la rivoluzione ha preso ha avuto conseguenze per la natura del regime che è stato stabilito.
Che tipo di regime?
Il governo condotto da Castro e Che dopo la rivoluzione ha goduto di un stupefacente supporto. Tuttavia, l'assenza di una classe operaia organizzata che conduce coscientemente il processo rivoluzionario ha fatto che una democrazia genuina dei contadini e degli operai non fu stabilita. Anche se elementi di controllo operaiosono esistiti nelle fabbriche non era un sistema genuino di controllo e d'amministrazione operaio democratico. Di conseguenza, un regime burocratico e dall'alto in basso si è sviluppato. L'assenza dell'organizzazione e partecipazione cosciente e indipendente dei lavoratori ha provocato l'emersione di queste caratteristiche burocratiche e metodi d'amministrazione dal alto in basso in Venezuela oggi, mantenendo la rivoluzione venezuelana sotto controllo.
Che era istintivamente opposto a tutti privilegi presi da qualsiasi funzionario o rappresentante del governo. A Cuba era molto duro con quelli che tentavano per prendere anche piccolo vantaggio. Viaggiando nell’ Unione Sovietica e Europa del Est, fu ripugnato dal stile di vita opulente dei burocrati e l'atteggiamento che adottavano nei confronti della classe operaia. Le caratteristiche burocratiche che crescevano a Cuba lo frustravano.
Nonostante si opponeva all'orribile e mostruosa dittatura nell’Unione Sovietica e Europa del Est, che ha descritto ad un certo punto come «una merda di cavallo», non ha sviluppato un'alternativa formulata chiaramente, o capito come si poteva combatterla. Ma stava senza dubbio cercando una tale alternativa. Più tardi fu denunciato come Trotskista dalla burocrazia sovietica.
Che e Trotsky
Secondo certi rapporti , Che si portava dietro «la rivoluzione tradita»di Trotsky in Bolivia. Nei fatti era già prima al contatto di certi scritti di Trotsky. L'ex ufficiale peruviano delle forze dell'aria, Ricardo Napurí, che ha rifiutato di bombardare i militanti di sinistra nel 1948, ha dato a che Guevara una copia della rivoluzione permanente quando l'ha incontrato alla Avana nel 59. La rivoluzionaria Celia Hart, di cui il padre, Amando Hart, aveva lottato accanto a Castro e Che ed era diventato un ministro del governo, ha dichiarato che era stato Che a convincerla a studiare Trotsky.
La volontà di discutere ed esplorare idee diverse e opinioni era una delle caratteristiche del Che. Purtroppo, nonostante la lettura di qualche scritti di Trotsky all'epoca della sua morte prematura, Che non ha saputo trarne tutte le conclusioni essenziali per sviluppare un'alternativa genuina e coerente. Per fare una tale cosa è necessario avere una piena comprensione. Il suo isolamento, senza contatto ne discussioni e senza scambio di idea che fanno parte del'appartenenza ad un partito, assieme alla mancanza di una più larga esperienza rivoluzionaria internazionale sulla quale progettare, hanno reso una tale comprensione estremamente difficile. Se Che sarebbe vissuto e avrebbe vissuto più lotte internazionali della classe operaia, e dibattuto di più, possiamo essere fiduciosi che sarebbe giunto alle giuste conclusioni. I mancamenti nelle comprensioni di Che hanno avuto conseguenze tragiche per la sua propria vita e per il modello di lotta di guerriglia. Ancora oggi, i suoi aspetti positivi e la sua eredità rimanente come simbolo di auto sacrificio, di lotta incorruttibile e senza compromesso, servono di fonte d'ispirazione per le nuove generazioni. Se le lezioni dei suoi errori possano anche essere capite, allora la sua lotta determinata per una rivoluzione internazionale socialista si realizzerà.