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26 June 2004

Italia

'Uno "schiaffo" a Berlusconi!'

L'analisi del voto e il ruolo di Rifondazione Comunista

di H.Silke e M.T.Di Francesco, Lotta per il Socialismo, CIL/CWI Italia. 16 giugno 2004

Alle elezioni Europee e Provinciali Forza Italia ha subito una sconfitta questo e' il dato lampante ma "Se Sparta piange Atene non ride" il Centro Sinistra mostra ancora una volta i suoi limiti. Il partito di Berlusconi e' passato dal 25,2% rispetto alle Europee del '99 al 21% del 13 Giugno. Ma paragonato al voto delle Politiche del 2001, perde ben l'8,5% un disastro per qualsiasi partito. Ma vista la politica italiana, le cose non sono sempre cosi' chiare!

Il governo Berlusconi e' composto da una coalizione di 4 partiti.Il principale partner, i post-fascisti di Alleanza Nazionale, hanno mantenuto piu' o meno il 12% ottenuto nel 2001. La Lega Nord guadagna voti passando al 5% rispetto al 3,9% del 2001 anche perche' si e' presentata da sola per esempio nella Provincia di Milano.Mentre l'UDC (la rediviva Democrazia Cristiana) raggiunge il 5,9%, in Sicilia addirittura ottiene piu' del 14% dei voti ed insieme ad AN chiedono un maggior controllo della politica economica del paese e criticano l'operato di Tremonti.

In totale, la cosidetta "Casa delle Liberta' " ottiene un 43,4% delle preferenze. Un calo di voti certo, ma nulla a che vedere con le sconfitte subite dagli altri partiti di governo europei, ma comunque segna il fallimento di Berlusconi nel tentativo di trasformare le elezioni in un plebiscito.

Data l'impopolarita' del governo su argomenti come la guerra, le pensioni ecc. e anche a dispetto dei molti scioperi generali che lo hanno contestato, i leader della coalizione tirano un sospiro di sollievo, perche' le cose potevano andargli peggio.Cio' non toglie che alla luce del dato elettorale e delle ultime "sparate" di Belusconi sulla devolution e il Federalismo (per tenere buona la Lega) non possiamo non notare che ci siano delle profonde contraddizioni all'interno della "Casa" ed e' prevedibile nel prossimo futuro che queste contraddizioni maturino ancora di piu'. Il controllo dei media pubblici e privati da parte di Berlusconi ha avuto effetto ed e' probabile che il rilascio dei tre ostaggi italiani in Iraq abbia giocato in parte a suo favore.

Ma nelle elezioni provinciali, la "Casa" ha perso Bari, la Sardegna (dove il CentroSinistra ha sostenuto la candidatura di un capitalista come Soru patron di Tiscali) e Bologna, dove Cofferati e' stato eletto sindaco, tutte precedentemente di CentroDestra.

Per quanto riguarda il CentroSinistra, la nuova coalizione (o il nuovo esperimento di Prodi,D'Alema, Fassino e Rutelli) "Uniti nell'Ulivo" ha preso solo il 31,1% ( meno anche del 32,5% ottenuto nelle precedenti Europee del '99) un risultato che e' al di sotto dello sbandierato obbiettivo del 33%. Nonostante cio' i DS forti del calo di voti della Margherita tentano di far passare il leit motiv dell'essere il piu' grande partito della coalizione, tentando ancora una volta di carpire la buona fede di quei lavoratori che vedono ancora in loro un partito dei lavoratori (non rendendosi conto della natura ormai cambiata di questa formazione in partito apertamente capitalista) e in tal modo lo sostengono, questo dimostra ancora di piu' come Rifondazione Comunista (fin dalla sua nascita) si sia seduto sugli allori, preferendo rimanere una minoranza  tra i lavoratori e non sviluppando nessuna poltica di conquista nei confronti di quella maggioranza di lavoratori che guardano ai DS come il "loro" partito di riferimento.

Comunque la sconfitta di Berlusconi non e' opera di Prodi e degli "Uniti nell'Ulivo", la sconfitta nasce dalle lotte che si sono dispiegate e nel paese dal 2001 in poi che hanno portato milioni di lavoratori alla politica attiva dopo molti anni.

Questo si riflette nella crescita dei partiti alla sinistra dell'Ulivo. I Verdi passano dall'1,8% del 1999 al 2,5%. Il PdCI passa al 2,4% rispetto al 2% della volta scorsa.Ma e' stato il nostro Partito, il PRC, che ha ottenuto un consenso maggiore, raggiungendo il 6,1% rispetto al 4,3% delle Europee del '99. Questa e' la percentuale piu' alta mai raggiunta dal Partito dal 1996 quando ottenne l'8,6%, ossia prima della scissione dei Comunisti Italiani avvenuta nel 1998 per sostenere il governo Prodi.

Rifondazione sotto i riflettori

Alla luce di questi dati che conclusioni dobbiamo cogliere? Innanzitutto che la radicalizzazione in questi ultimi anni di migliaia di lavoratori del pubblico impiego e della aziende private sopratutto molti giovani lavoratori e studenti chiedono delle risposte che non siano le solite, ossia di "unita' a tutti i costi" con il centro borghese. Per le prossime elezioni politiche quindi, il PRC si trovera' sotto i riflettori. Dopo queste elezioni risulta chiaro che una coalizione di centro sinistra potrebbe formare un governo con la partecipazione attiva di RC se accettera' l'accordo, specialmente adesso che ha aumentato il suo peso elettorale.

(Sebbene il PdCI e i Verdi abbiano corso da soli alle elezioni senza allearsi al Triciclo, non aspettano altro che allearsi con questa coalizione per le Poltiche del 2006).

Questo pone il PRC in una posizione difficile. C'e' una tremenda pressione da parte della classe lavoratrice italiana all'unita' contro Berlusconi.Questo ha spinto ancora di piu' la dirigenza del PRC agli accordi con l'Ulivo, giustificando in tal modo l'ennesimo errore politico che un partito comunista (o che tale si definisce) possa fare non dimeticandoci il ruolo e i metodi adottati dal partito stesso nella formazione della cosidetta Sinistra Europea, l'appoggiarsi sul cosidetto movimento dei movimenti senza nessuna critica al pacifismo borghese ma abbracciandone le idee e non ultimo su come ha condotto la costruzione del partito fino ad ora.Ma in buona sostanza non si e' preso atto assolutamente di quali interessi rappresentino i vari Prodi,Fassino,D'Alema e Rutelli che hanno colto con gioia l'avvento di Montezemolo ad esempio alla presidenza di Confindustria? Si stanno preparando per una "concertazione di tipo nuovo" questo dovuto al fatto che le lotte di questi anni hanno decisamente fatto scattare l'allarme per la borghesia. Non si e' preso atto che Berlusconi nel 2001 vinse solo ed esclusivamente perche' c'era un profondo malcontento dei lavoratori nei confronti delle politiche neoliberali portate avanti da Prodi & Co.?

Se il Prc appoggiasse o entrasse (come si vocifera) in un nuovo governo dell'Ulivo, un governo che continuera' gli attacchi nei confronti dei diritti dei lavoratori, sulle pensioni e lo stato sociale, ci troveremmo ad affrontare dei seri problemi al nostro interno che metterebbero in questione l'esistenza stessa del partito (dato che c'e' chi come il Pdci si e' candidato dalla sua nascita ad essere la "sinistra del centrosinistra"). Per un certo periodo abbiamo appoggiato il governo dell'Ulivo (facendo passare ad esempio il Pacchetto Treu), ma dopo sotto la spinta dei lavoratori stessi abbiamo dovuto effettuare una svolta (tra l'altro senza preparare la base su questo) che ha portato alla scissione del Pdci stesso e l'uscita di molti compagni.

Dobbiamo avere un approccio cordiale con il desiderio dei lavoratori che chiedono unita' contro Berlusconi ma allo stesso tempo dobbiamo spiegare che le esperienze precedenti ci devono far comprendere che un nuovo governo dell'Ulivo non e' una soluzione ai problemi dei lavoratori e quindi battere Berlusconi si ma sul terreno di classe. Questa poltica potrebbe non portarci frutti immediati alle prossime elezioni ma ci metterebbe in grado di catalizzare l'inevitabile malcontento che provochera' un ennesimo governo di Centro Sinistra.

Per fare questo dobbiamo fare in modo che il Partito si doti di un programma alternativo, indipendente dalle sirene riformiste e di ogni accordo con un governo che comprende partiti borghesi o apertamente capitalisti.Un programma che rompa con il capitalismo e le sue compatibilita'.Un programma dove la nazionalizzazione delle grandi imprese italiane sotto il controllo dei lavoratori (FIAT,PARMALAT ecc.),l'apertura dei libri contabili delle imprese in crisi sotto il controllo dei rappresentanti dei lavoratori, abolizione della legge 30 e del pacchetto Treu, la riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali a parita' di salario, la reintroduzione della scala mobile,la difesa della Sanita' pubblica e gratuita, la lotta per una scuola pubblica e gratuita, la rinazionalizzazione delle imprese di servizi ( Trasporti,Elettricita', Acquedotti),  il ritiro delle truppe dall'Iraq e l'uscita dell'Italia dalla Nato e la chiusura delle basi Nato (e loro riconversione) in Italia indichi ai lavoratori di quale alternativa c'e' bisogno.Una Alternativa Socialista. Un altro mondo e' possibile....un mondo socialista e' necessario.

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