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22 Marzo 2003

Day X

L'Italia in guerra.

Dopo l'avvenuta iscrizione, da parte di Bush, dell'italia, nell'elenco delle nazioni sostenenti la guerra, il parlamento italiano, ieri ha ufficialmente concesso agli usa, l'uso delle basi, e dello spazio aereo. Nonostante le dimostrazioni contrarie a ciò, che si sono svolte anche in contemporanea ad esso. Nel voto parlamentare si sono viste defezioni nelle file della maggioranza, mentre una mozione contraria è stata presentata unitariamente da Ulivo e Rc.

Fin dal mattino, la notizia dell' avvenuto attacco ha provocato un' ondata di manifestazioni, di blocchi, e di scioperi, anche se al momento, dato il breve spazio di tempo intercorso, e dato che molte proteste si stanno svolgendo ancora in questo momento, è difficile per chi scrive darne un quadro completo.

I sindacati confederali, hanno proclamato unitariamente, (ed effettuato) uno sciopero generale di 2 h, che, in alcune località, è stato esteso a 4 o più ore, oltre a manifestazioni di vario tipo in tutta Italia. La fermata è stata generalmente effettuata nelle ultime 2 h di lavoro. I sindacati di base (cobas, rdb, usi, slaicobas, sincobas), hanno proclamato uno sciopero generale di 8 h (anche se, almeno nell' area fiorentina, questo si è talvolta ridotto alle sole 2 h proclamate anche dai confederali).

Blocchi stradali e ferroviari sono stati effettuati in varie località (ad es. a Siena). Molti gruppi studenteschi hanno proclamato, e, credo, effettuato, scioperi, manifestazioni, occupazioni.

A FIrenze, manifestazioni sono state svolte fin dal mattino. La principale di esse, si è svolta dalle 16,30 circa, con un corteo che dalla sede della Rai, ha raggiunto piazza S. Croce. I manifestanti, all'inizio non troppo numerosi, sono stati successivamente raggiunti da altri contingenti lungo il percorso, mentre un gran numero attendeva alla fine del percorso in piazza S. Croce, dove si sono succeduti vari oratori.

Per il prossimo Sabato è stata proclamata una manifestazione nazionale a Roma da parte dei Cobas, con il sostegno, credo, di altre organizzazioni . Ma sicuramente altre iniziative saranno in corso già da domani (per non considerare manifestazioni ancora in corso). Anche a Firenze del resto, è prevista una manifestazione per sabato.

Occorre ricordare brevemente le azioni che hanno immediatamente preceduto l' odierna giornata. Per brevità ricorderemo solamente i semi -spontanei blocchi ferroviari, che a partire dal 21 febbraio hanno ostacolato notevolmente il trasferimento di materiale bellico per l'attuale guerra, da una base americana situata vicino a Vicenza alla base americana di Camp Darby, vicino a Pisa - azioni che hanno avuto il sostegno dell'Orsa (sindacato di base dei ferrovieri) nello stesso periodo in lotta anche per il contratto di lavoro, e, fino ad un certo punto della stessa Cgil (sotto la pressione dei suoi stessi iscritti).

Azioni che sono culminate nella giornata di mobilitazione nazionale del 26 febbraio, con una manifestazione di circa 15000 persone a Pisa, e successivamente nella dimostrazione dell'8 marzo di fronte alla base di Camp Darby, che vide, oltre a decine di migliaia di dimostranti, anche azioni di disobbedienza civile (il taglio, in alcuni punti, della recinzione del campo, e la simbolica invasione da parte di alcuni manifestanti, di un breve tratto della base). Altri blocchi ferroviari sono stati effettuati nel mezzogiorno contro convogli dell'esercito italiano.

Alla fine, solo un bliz notturno, al limite della legalità (date le norme portuali), che si è svolto sotto la protezione di imponenti contingenti di polizia che non hanno esitato ad usare la forza contro i manifestanti, ha permesso l' imbarco (a Livorno) del materiale trasportato nei treni suddetti, nonostante che l'aperta opposizione dei lavoratori portuali (che la Cgil è stata costretta, dai suoi membri , a sostenere) non consentisse che l'uso, per le operazioni di carico, di personale militare.

Bisogna anche citare la storica manifestazione di sabato scorso a Milano, proclamata dalla Cgil, che ha visto circa 500.000 manifestanti.

Sicuramente le attuali proteste in Italia sono di dimensioni uniche nella storia. Lottare coerentemente contro la guerra signifca lottare contro l'attuale sistema capitalistico.

Fabrizio Cucchi, Firenze, 20/3/2003

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