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20 December 2002

Ultime notizie dall'Italia

Fiat

La battaglia degli operai della Fiat sta diventando di ampiezza europea. Domani 16 Dicembre è stato infatti proclamato lo sciopero europeo di 2 ore dei lavoratori del gruppo Fiat, contro il programma, già in esecuzione, di "ristrutturazione" del gruppo.

In Italia circa 8100 lavoratori della Fiat, perderanno il posto di lavoro, la maggior parte verranno collocati in cassa integrazione, le prime lettere sono già arrivate a destinazione. Un numero sicuramente maggiore di lavoratori, oggi occupati nel cosiddetto "indotto", subirà una sorte analoga. Particolarmente drammatica è la situazione nell'Italia del Sud e specialmente nello stabilimento siciliano di Termini Imerese, a causa dgli altissimi livelli di disoccupazione della zona. Nei giorni precedenti, gli operai della Fiat hanno dato vita a innumerevoli iniziative di lotta come scioperi, blocchi stradali e ferroviarii che hanno ricevuto grandi dimostrazioni di solidarietà da parte di tutta la classe operaia delle zone dove sorgono gli stabilimenti Fiat e in molti casi, di tutta la popolazione.

Lunedi 9 Dicembre venne annunciato un cambio nel vertice della Fiat, al posto dei "top manager" Fresco e Galatieri vennero indicati i nomi di Gavetti e di Biondi, quest'ultimo particolarmente vicino a Berlusconi. Sembrarono così trovare un senso alcune passate affermazioni del premier contro la dirigenza della Fiat. Sostenuti e preceduti dallo stesso governatore della banca d'Italia Fazio, i quattro istituti di credito, maggiori creditori del gruppo Fiat, protestarono quasi immediatamente e riuscirono a far rimanere Paolo Fresco, affiancato ora da Franco Grande Stevens e da Alessandro Barbieri, mentre Galatieri si avviava alle dimissioni.

I piani del nuovo gruppo dirigente comunque non avrebbero presentato differenze con i tagli previsti dal vecchio e non c'è neppure ora la volontà da parte degli amministratori di recedere dal programma di cassintegrazioni e di chiusure. Il governo da parte sua non mostra di avere serie proposte, mentre si susseguono a ritmo incessante le provocazioni di Berlusconi che la settimana scorsa, dopo aver detto che gli operai in cassintegrazione potevano trovare un lavoro in nero, giovedì 12, a Dortmund, ha attaccato le proteste degli operai affermando che trovava "assolutamente intollerabile che questi lavoratori producano danni ai loro concittadini bloccando autostrade, stazioni e aeroporti".

Nel frattempo le proteste degli operai sono continuate con presidi e blocchi stradali per culminare martedì 10 nello sciopero generale provinciale di Cassino, dove il senatore di An Tofani è stato cacciato dalla giusta rabbia degli operai che vedevano nella sua presenza quanto meno una presa in giro, e di quello di Torino di venerdì 13, che ha visto la partecipazione di larghissimi strati della cittadinanza, per non parlare dello sciopero di giovedì 12 dell' Alfa di Arese e delle altre industrie della zona, con una manifestazione forte di almeno 15 000 persone.

Scuola

Le lotte nella scuola hanno visto martedi 10 le clamorose dimissioni in massa dei Rettori di tutte le università italiane contro i tagli di fondi che renderebbero impossibile persino pagare gli stipendi. Anche gli studenti universitari di molte città italiane si sono mobilitati: a Firenze per esempio, sono state occupate dagli studenti le facoltà di lettere, di scienze politiche e di agraria. Protestano anche contro l'aumento delle tasse universitarie e la minaccia di privatizzazione contenuta nella finanziaria. Per lunedi 16 è prevista una giornata di mobilitazione congiunta dei docenti, degli altri lavoratori della scuola e degli studenti universitari.

E comunque tutta la scuola pubblica ad essere sotto attacco con tagli di decine di migliaia di posti di lavoro, come previsto nella finanziaria e, più in generale, tutto il pubblico impiego.

Dopo lo sciopero dei sindacati di base la scorsa settimana, lo sciopero dei sindacati confederali venerdi 13 ha visto l'adesione di circa il 95% dei lavoratori del settore. Un cattivo segno è però l'iniziativa del ministro Maroni che ha chiesto l'elenco nominativo degli scioperanti nei ministeri.

L'elenco di domani delle iniziative di lotta include anche lo sciopero di 4 ore del trasporto pubblico locale per il recupero dell'inflazione reale, per la riduzione dell'orario di lavoro, per la tutela dei lavoratori divenuti inindonei, per contrastare lo smantellamento del trasporto pubblico locale e per il diritto di sciopero.

Determinato

Sicuramente le iniziative di lotta andranno avanti e si intensificheranno nel corso della prossima settimana. Lo stato d'animo di gran parte della classe operaia italiana è deciso e determinato.

Fabrizio Cucchi, 15 /12/2002

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