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Storia del movimento operaio

Rivoluzione e Guerra Civile in Spagna.

Nel 1937 in Spagna, il colpo di stato del generale Franco contro il governo repubblicano del Fronte Popolare scatenò la guerra civile. Dal 1931 al 1937, un potente movimento rivoluzionario sollevò il paese. Isolata sul piano internazionale, la Rivoluzione Spagnola venne strangolata dal Fronte popolare che pretendeva “di vincere prima la guerra" e risolvere la questione sociale in un secondo momento.

All'inizio degli anni '30, la Spagna era un paese arretrato. Le vecchie classi dominanti,la nobiltà e la Chiesa erano in decomposizione e la borghesia restava debole. Il 70% della popolazione attiva si dedicava all'agricoltura. La metà delle terre apparteneva alla nobiltà. La chiesa, era il più grande proprietario fondiario. I contadini avevano fame di terra!

Nel 1931, il re Alfonso XIII andò in esilio a seguito della vittoria dei repubblicani alle elezioni. Venne proclamata la Repubblica.

Il movimento operaio

La Confederazione Nazionale del Lavoro (CNT), composta da anarchici e sindacalisti rivoluzionari, ebbe un ruolo di primo piano nello sciopero generale insurrezionale del 1917. Numerosi dirigenti della CNT tra cui Andrés Nin e Joaquín Maurín, furono conquistati alle idee comuniste. Ma il FAI (Federazione Anarchica Iberica) guadagnava sempre più l'influenza nella CNT. Nelle elezioni dell' Aprile 1931, la CNT fece appello a votare massicciamente per i candidati repubblicani borghesi!

Appena costituito, nel 1923, il Partito Comunista (PCE) dovette entrare in clandestinità e conobbe una crisi profonda. Nel 1931, all'epoca della proclamazione della Repubblica, il PCE aveva solamente 800 membri ed applicava una linea politica reazionaria di sinistra (vedi il riquadro in fondo). Andrés Nin che sosteneva le idee di Trotsky, fondò la Sinistra Comunista.

L'impossibile democrazia

Il governo provvisorio, composto da borghesi cattolici conservatori e dai socialisti restò moderato sul piano sociale. Secondo loro, sarebbero serviti 50 anni per attuare la riforma agraria!

La disoccupazione e l'aumento dei prezzi fecero aumentare l'agitazione operaia e contadina. A Barcellona, la CNT lanciò un appello allo sciopero generale, il governo impose lo stato di guerra: 30 morti e 200 feriti. La partecipazione dei socialisti al governo permise alla CNT di riunire attorno a questa organizzazione gli elementi più combattivi e più risoluti del proletariato spagnolo, ma allo stesso tempo, non aveva né un programma né una strategia rivoluzionaria.

I comunisti si sforzavano di promuovere un'altra politica. Nella primavera del 1933 sotto l'impulso del Blocco Operaio e Contadino (BOC) diretto da Maurin e dalla Sinistra Comunista (Nin), nacque un'organizzazione: l'Alleanza Operaia. Nella Gioventù Socialista si sviluppò una corrente che metteva in discussione la difesa della democrazia borghese e la collaborazione di classe.

L'impossibile reazione

Alle elezioni del 1933, i Socialisti guadagnarono voti, ma persero molte sezioni. Gli Anarchici fecero appello a boicottare le elezioni (il 32,5% della popolazione si astenne). Il governo conservatore tagliò i fondi alla scuola pubblica per utilizzarli massicciamente nel rafforzamento della polizia. I fascisti attaccarono le sedi e i giornali operai.

Contattato da Maurín, Caballero (PSOE) si pronunciò a favore dell'Alleanza Operaia che estese la sua presenza a tutta la Catalogna e a Madrid. Ma l'Alleanza Operaia era avversata dalla CNT, dalla destra dei Socialisti e denunciata dal PCE come "organizzazione social-fascista".

Nell'Ottobre del 1934: il giorno dell'entrata in vigore del nuovo governo, l'UGT (sindacato socialista) chiamò allo sciopero generale, la CNT non aderì. Nelle Asturie, esplose lo sciopero generale insurrezionale: i minatori organizzarono delle milizie, che presero il potere. L'esercito schiacciò l'insurrezione: 3.000 morti, più di 40.000 arrestati.

Il POUM e il Fronte Popolare

Trotsky raccomandò l'entrata della Sinistra Comunista nel PSOE per operare la congiunzione tra i rivoluzionari e l'ala sinistra della Gioventù Socialista più radicalizzata. Nin rifiutò, ruppe con Trotsky e si orientò verso la fusione col BOC di Maurín. Il POUM (Partito Operaio di Unificazione Marxista), fusione tra il BOC e la Sinistra Comunista, venne fondato nel Settembre 1935 (8.000 militanti). I suoi dirigenti erano figure importanti del movimento operaio spagnolo.

L'Internazionale Comunista operò una svolta radicale verso la politica di Fronte Popolare (vedi il riquadro). La Gioventù Comunista si fuse con la Gioventù Socialista. In Catalogna, socialisti e comunisti fondarono il PSUC che aderì alla 3^ Internazionale.

Un situazione pre-rivoluzionaria

Nel Febbraio 1936, il Fronte Popolare (Repubblicani borghesi, PSOE PCE, UGT POUM) vinse le elezioni: Franco si trasferì in Marocco, tutti i prigionieri politici vennero liberati.

Manifestazioni ebbero luogo in tutte le città, le prigioni vennero aperte senza aspettare il decreto di amnistia, esplosero ovunque scioperi spontanei per il reintegro immediato degli operai licenziati, il pagamento degli arretrati degli stipendi ai lavoratori incarcerati. Nelle campagne, i contadini occuparono le terre. I socialisti di sinistra furono alla testa di queste manifestazioni che chiedevano la dittatura del proletariato.

In realtà, l'entusiasmo rivoluzionario non ebbe prospettive immediate. Il PSOE, supplicò i lavoratori di "essere ragionevoli e di non fare il gioco del fascismo". Il PCE ebbe un atteggiamento passivo.

La reazione preparava intanto il colpo di stato. I capi militari ricevettero l'assicurazione del sostegno di Hitler e di Mussolini. Il governo repubblicano venne informato di questi preparativi, ma non agì: il complotto dei generali costituiva un pericolo per il regime politico ma era anche l'estremo bastione contro l’ondata rivoluzionaria.

Il colpo di stato scatena la rivoluzione

Il 16 Luglio 1936, Franco pensava di ottenere una vittoria facile. Il 18, il governo repubblicano negò di distribuire le armi ai lavoratori e diede le dimissioni. L'UGT ed la CNT lanciarono un appello allo sciopero generale: centinaia di migliaia di lavoratori invasero le strade chiedendo le armi. Il nuovo governo accettò per " decreto" ciò che era diventato realtà: l'armamento degli operai.

I golpisti conobbero delle concenti disfatte: i marinai si ammutinarono, fucilarono gli ufficiali golpisti e si impossessarono di tutte le navi da guerra. A Barcellona, i lavoratori presero d'assalto le caserme. Una colonna del POUM e la colonna CNT-FAI di Durruti si diressero verso Saragozza e liberarono l'Aragona.

La Spagna si riempie di comitati popolari di difesa. In alcune settimane, prese forma uno stato di tipo nuovo: milizie, squadre, guardie popolari, tribunali rivoluzionari presero delle misure necessarie per potare avanti il nuovo potere (chiusura delle chiese, confisca dei beni, controllo delle imprese, rimessa in moto della produzione, collettivizzazione delle terre).

Il governo di Fronte Popolare era solo l'ombra di un governo che "decretava" su carta ciò che i comitati decidevano e mettevano in atto. Esisteva dunque una situazione di doppio potere. Il PSOE ed il PCE rifiutarono la prospettiva di un repubblica socialista che giudicavano pericolosa. Gli anarchici rifiutarono di impegnarsi nella lotta per il potere. Il POUM affermava che la dittatura del proletariato esisteva di fatto e che non bisognava dotarsi di consigli operai. La rivoluzione si fermò a metà strada.

La reazione democratica

In queste condizioni, i primi successi delle milizie restarono senza fututo. Una moderna macchina da guerra entrò in azione, i nazionalisti guadagnarono terreno e procedettero a feroci massacri.

Caballero accettò di prendere la direzione del governo di Fronte Popolare che comprendeva ministri borghesi,socialisti,comunisti,l'UGT e quattro ministri anarchici. Nel Settembre 1936, tutti i comitati vennero sciolti e sostituiti dai consigli comunali. Il corpo dei magistrati venne rimesso in funzione. Le milizie rivoluzionarie vennero unificate per decreto e collocate sotto il controllo del ministro degli Interni. I consigli dei soldati furono suppressi, fu ristabilita la gerarchia militare.

Il freno alla rivoluzione da parte del Fronte Popolare coincise con l'aiuto russo (carri, aviazione e commissari politici) ed il controllo delle Brigate Internazionali dei Partiti comunisti.

Come venne soffocata la rivoluzione

La Spagna divenne una posta importante per Stalin: era il laboratorio per la prossima guerra mondiale dove poter dimostrare ai poteri occidentali che era un alleato solido e capace di fermare una rivoluzione.

In Novembre, il console generale dell'URSS a Barcellona denunciò il giornale del POUM "venduto al fascismo internazionale". La CNT tentò di allentare la morsa del PCE e denunciò l'esistenza di prigioni private. Il governo vietò ogni manifestazione per il 1 Maggio 1937. Il PSUC decise di provocare lo scontro ed aprì il fuoco. Lo sciopero generale esplose a Barcellona. Il POUM, i giovani libertari e gli Amici di Durruti sostennero lo sciopero. La CNT chiamò i lavoratori a deporre le armi: ci furono 500 morti e 1.000 feriti. La stampa stalinista si scatenò contro l'insurrezione, il POUM venne sciolto e tutti i suoi dirigenti arrestati. Andrés Nin venne consegnato alla polizia politica, torturato ed assassinato. I preti uscirono dalle prigioni. Numerosi militanti trotskysti furono uccisi. Venne creata una polizia speciale: controllata dal PCE e da " tecnici " russi e contava più di 6.000 uomini.

Alla fine del 1937, i primi consiglieri russi vennero richiamati: la maggior parte saranno al loro volta uccisi in URSS. Gli invii di armi diminuirono velocemente. La Spagna non era più il teatro di una guerra classica dove una parte si trovava in una situazione di inferiorità militare e tecnica. Il calvario durerà fino al 1939 e si concluderà con numerosi processi ed esecuzioni, e lunghi anni di detenzione. Non si poteva vincere la “guerra” di Spagna senza vincere la rivoluzione.

Stalin: dall'estremismo all'opportunismo

Negli anni 30, la politica di Stalin fu caratterizzata da brusche svolte. All'epoca della crisi capitalista del 1929, i dirigenti stalinisti credevano che la rivoluzione fosse vicina. Si lanciarono in una politica ultra-sinistra settaria. Il potente Partito comunista tedesco chiamava i socialdemocratici “social-fascisti, fratelli gemelli dei fascisti.” Quella politica di divisione della sinistra permise a Hitler di prevalere nel 1933. Nel 1934, l'Internazionale Comunista attuò una svolta di 180°. Ma invece di realizzare l'unità d'azione tra comunisti e socialisti contro il fascismo (come raccomandato da Trotsky) gli stalinisti optarono per la politica dei Fronti Popolari (accordi programmatici opportunisti rispettosi della legalità capitalista) coi socialisti ma anche coi repubblicani borghesi. Nel giugno '36 in Francia e dal Luglio '36 al Maggio '37 in Spagna i governi di Fronte popolare bloccheranno l’ondata rivoluzionaria.

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