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Forum Sociale Europeo 4-7 Maggio, Atene

Lotta per una società socialista-

l’unica risposta alle barbarie capitaliste

Migliaia di lavoratori e giovani dall’ Europa intera si incontrano ad Atene per manifestare e condannare la politica del capitalismo e del’imperialismo- le leggi che fanno nascere la guerra, la miseria, la disoccupazione, la distruzione dell’ambiente e il razzismo.

Quest’incontro del Forum Sociale Europeo si svolge al momento in cui l’occupazione imperialista principalmente fatta dalle forze americane e inglesi sta nel suo terzo e più sanguinoso anno. Ci sono stati, in media 36 morti civili al giorno nei ultimi 12 mesi. Secondo il sito web ‘Iraq Body Count’, più di 35,000 civili sono stati uccisi in totale ma la realta é probabilmente più orribile ancora; dopo il bombardamento della tomba di Samara e le uccisioni settarie che hanno seguito, é diventato quasi impossibile tenersi al corrente del tributo reale dei morti.

Il capitalismo é un sistema dispendioso di sfruttamento che ha per solo obbiettivo la creazione del profitto per una manciata di gente mentre vaste somme sono spese nella guerra per risorse come il petrolio e per i mercati. I 151.1 miliardi di dollari spesi dal governo degli Stati Uniti per la guerra in Iraq avrebbero potuto sevire a dimezzare la fame nel mondo e coprire il costo delle medicine per l’ HIV/AIDS, coprire programmi di vaccinazione dei bambini e avrebbe potuto fornire acqua pulita e provvedere ai bisogni sanitari per tutti paesi in via di sviluppo per almeno due anni.

Il Comitato per un’Internazionale dei Lavoratori, con sezioni o gruppi in più di 35 paesi, incluso Xekinima in Grecia, è un’organizazione socialista. Richediamo il ritiro immediato delle truppe imperialiste dall’ Iraq e ci opponiamo a qualsiasi attacco imperialistico sull’Iran, che anche se sembra incredibile, è seriamente considerato dall'amministrazione USA.

I rappresentanti del capitalismo- politici, banchieri, giornalisti-non imbrogliano più nessuno con le loro promesse di un futuro migliore. Sotto il loro sistema, per la stragrande maggioranza dei lavoratori e dei poveri, i giorni in cui le generazioni seguenti potevano sperare di vivere meglio che i loro genitori se ne sono andati. Dobbiamo lottare per sostituirlo con una società socialista e democratica - una società fatta per e da i miliardi (di persone), e non i miliardari.

Qui in Grecia, lo stipendio (reale) medio é oggi inferiore a quello di 25 anni fa! La disoccupazione è tre volte tanto. Tuttavia solo per l’anno scorso, i profitti delle 190 più grandi aziende hanno aumentato quasi del 50%! La classe operaia e la gioventù greca stanno affrontando un'altra ondata di attacchi - tagli negli stipendi reali, aggravamento della deregolamentazione del mercato del lavoro, distruzione degli impieghi permanenti anche nel settore pubblico, più privatizzazioni, distruzione della sanità e dell’educazione pubblica più l'abbattimento dei diritti di base dei sindacati.

Europa e scenario internazionale

Queste riforme non sono specialmente « greche ». La stessa cosa sta accadendo dappertutto. I ricchi diventano più ricchi e i poveri più poveri.

Nel resto dell'Europa drastiche politiche sono applicate all’incontro della classe operaia e questo anche nei paesi i più ricchi come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna. In Germania, l'ultimo governo di Schroeder ha forzato i disoccupati ad accettare lavori per 1 euro all'ora in più della loro indennità di disoccupazione come lavoro poco costoso per i padroni; l’attuale « grande coalizione » che lo ha sostituito sta aumentando la settimana di lavoro dalle 38.5ore alle 40 alla settimana, senza un qualsiasi aumento degli stipendi!

In Gran-Bretagna, il governo di Blair sta provando ad aumentare l'età di pensione di 5 anni! In Francia, Chirac e Villepin hanno tentato di permettere ai datori di lavoro di licenziare i giovani ogni volta che lo desiderano, senza spiegazione e senza compensazione!

Se questo è che cosa sta venendo imposto nei paesi ricchi, si può facilmente immaginare che cosa seguirà in quelli più poveri, del sud ed in Europa Orientale, compreso la Grecia, Turchia ed i paesi balcanici.

Le lotte della classe operaia e della gioventù!

Tuttavia i lavoratori e i giovani, paese dopo paese, non credono più alle menzogne di questi ipocriti; stanno combattando per porre termine alla loro offensiva.

In Germania, recentemente, gli impiegati pubblici di tre stati sono stati in sciopero per più di otto settimane; i medici li hanno seguiti per più di 4 settimane! In Gran-Bretagna, un milione e mezzo di impiegati locali hanno fatto sciopero in marzo – il numero più importante di scioperanti dallo sciopero generale del 1926, ottanta anni fa! In Francia un movimento enorme della gioventù e dei lavoratori, con raduni e dimostrazioni dove hanno partecipato più di tre milione di contestatori, ha forzato il governo ad una ritirata importante della legge di occupazione per timore di un movimento sulla scala di quello del maggio 1968, quando la sopravvivenza stessa del capitalismo era sotto minaccia!

Milioni di lavoratori, disoccupati e studenti dell’ Europa intera hanno capito che l’impatto delle leggi come le privatizzazioni e gli attacchi agli standard di vita e di lavoro non sono dovuti agli “sbagli” o alla "stupidità" degli individui specifici che sono nei governi. Sono il risultato diretto dei governi che difendono un sistema adattato soltanto ai profitti di una minoranza a scapito del resto della popolazione.

La crisi della rappresentazione della classe operaia.

Confrontata dall’impatto delle leggi in favore del gran-padronato, la gente lavoratrice d’ Europa ha rimbeccato. In Italia, Grecia, Francia, Belgio e Portogallo, ci sono stati scioperi generali o quasi generali. Tuttavia non ci sono fino ad ora, partiti importanti in tutti i paesi europei, compreso i partiti precedentemente social-democratici, che offrono qualsiasi alternativa al neo-liberalismo. Ciò è vero anche per il governo di Zapatero in Spagna. In Italia, il governo di Prodi con la partecipazione di Rifondazione Comunista, se la prendera con i lavoratori e i giovani che l’hanno eletto.

Alcuni partiti “comunisti” come in Grecia, parlano evocando idee sul socialismo. In realtà, tuttavia, sono sempre attacati alle idee ed ai metodi dello Stalinismo che non hanno niente in comune con il socialismo democratico genuino. La maggior parte dei PC in Europa come il Partito del Socialismo Democratico in Germania, il Partito Comunista in Francia ed ora anche Rifondazione Comunista in Italia, sono stati coinvolti nelle coalizioni, o a livello nazionale o a quello locale, che hanno sostenuto i tagli nella spesa pubblica e le privatizzazioni - attaccando invece di difendere i diritti e le condizioni della classe operaia e della gioventù.

C’é ora la necessità urgente nella maggior parte dei paesi europei per i lavoratori di formare nuove formazioni politiche per riempire il vuoto lasciato e per sollevare le idee del socialismo democratico genuino. Tali formazioni devono rompere con ogni eredità del settarismo; devono dibattere in un modo aperto e democratico su come devono mandare la lotta di classe avanti.

Aspettative del Forum Sociale

L'emersione dei Forum Sociali negli ultimi anni, nel contesto delle proteste in tutto il mondo contro la guerra e contro la globalizzazione capitalista, ha generato molte speranze e aspettative che avrebbero potuto dare un programma concreto per la realizzazione dello slogan "un altro mondo è possibile". Ciò è soltanto direttamente possibile avanzando la necesstà di una rottura con il capitalismo.

I Forum Sociali Europei tuttavia non hanno potute rispondere a queste aspettative. Ciò, non è la responsabilità dei combattenti della base, ma purtroppo, delle forze che si mettono alla testa di questi eventi – leaders dei partiti come il PRC, il CPF ed il PDS che hanno abbandonato le idee del socialismo nelle coalizioni di centro-sinistra con i partiti capitalisti.

Il Forum Sociale Europeo può ancora svolgere un ruolo essenziale a condizione che si muova decisivamente per formulare un'alternativa socialista o comunista rivoluzionaria per sfidare il capitalismo. La ricerca delle soluzioni ai problemi enormi che esistono oggi senza cambiare il sistema capitalista - l'idea che il capitalismo può diventare più umano - è un vicolo cieco. I combattenti del movimento non hanno altra scelta che muoversi sulla strada della lotta per il rovescamento del sistema capitalista e la costruzione di una società socialista.

Per organizzazioni combattive di lotta

E’ tempo di prendere le iniziative richieste per la costruzione di organizzazioni sui luoghi di lavoro e sindacali di combattimento, e partiti combattivi della classe operaia. Devono collegare le lotte quotidiane sugli stipendi, il lavoro, l’alloggio, con la necessità di rompere con la proprietà privata dell’industria, le banche e il commercio. Queste organizzazioni devono combattere per il socialismo basato sulla nazionalizzazione dell'economia sotto il controllo e l'amministrazione democratica degli operai. Un tale sistema non ha niente a che fare con il falso, essenzialmente capitalista, le politiche ed i metodi della social-democrazia o con la politica dittatoriale del partito unico sotto lo Stalinismo dell’Unione Sovietica o dell'Europa orientale nel passato.

Il Comitato per un Internazionale dei lavoratori lotta in Europa ed in tutto il mondo per costruire organizzazioni potenti dei lavoratori e della povera gente, particolarmente i giovani, sulla base del’internazionalismo genuino. Il nostro scopo è sviluppare un'organizzazione internazionale di lotta e solidarietà con la certezza che un altro mondo è effettivamente possibile, ma per questo, un mondo socialista è necessario.

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