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Roma: due milioni di persone in piazza contro la guerra

I giovani e i lavoratori italiani hanno mostrato un’altra volta che mentre i politici borghesi stanno passando dei momenti difficili a causa del loro appoggio alla guerra in Iraq (vedi la caduta del governo Aznar in Spagna), noi non abbiamo perso la forza manifestando un fermo no alla guerra, e una ferma richiesta per il ritiro delle truppe italiane e di tutti i paesi.

Salgono fino ai due milioni le stime dell’adesione alla manifestazione del 20 marzo a Roma, e quando alle 18, dopo quattro ore di marcia, il Circo Massimo era già mezzo pieno, la coda del corteo era ancora al punto di concentramento. Giovani,lavoratori e molte altre persone da tutta Italia si sono dirette nella capitale, hanno viaggiato molte ore in treno o pullman per esprimere la loro rabbia contro un’altra guerra imperialista.

Philipp Fleischmann, Roma

Il World Social Forum (Foro Sociale Mondiale) aveva fatto appello ad organizzare manifestazioni contro la guerra in tutto il mondo per il giorno dell’anniversario dell’inizio della guerra in Iraq (20 Marzo 2003). La manifestazione di Roma era importante per molte ragioni, non solo per l’afflusso. La maggioranza della popolazione italiana era, come nella gran parte dei paesi, sin dall’inizio contraria a questa guerra. Negando questo, Berlusconi ha mandato le truppe italiane in Iraq. Qualche tempo fa, il parlamento ha votato sulla continuazione del finanziamento delle truppe in Iraq, Afghanistan e Kosovo – e neppure il cosiddetto “centrosinistra” si è opposto nettamente a questo. I partiti del “Triciclo” (DS Margherita e SDI) non hanno votato contro. Questi Partiti già negli anni 90,quando erano al governo, hanno mandato l’esercito in Kosovo.

Per questo motivo, anche se la coalizione delle forze d’occupazione in Iraq è in crescente difficoltà a causa del ritiro delle truppe annunciato dalla Spagna, Berlusconi ha goduto di una pausa di respiro su questo tema.

Rafforzati dall’esempio spagnolo, dove una stragrande maggioranza di lavoratori e di giovani è riuscita a spingere il nuovo premier Zapatero all’annuncio del ritiro delle truppe, ed arrabbiati a causa del comportamento del “centrosinistra”, questi milioni di italiani sono andati a Roma a contestare la guerra.

Non è un caso dunque, che quando Piero Fassino e i suoi “Democratici di Sinistra” – uno dei partiti del “Triciclo” - hanno tentato di partecipare al corteo, sono stati contestati duramente. Adesso tutti anche nel “centrodestra” che si sono prodigati in messaggi di solidarietà con Fassino gridano alla “Violenza nel corteo pacifico” – ma questo è cinico, visto che loro hanno ordinato violenza con il voto in parlamento.

Ma queste contestazioni e tutto quello che vi hanno costruito ad arte i mass media non ci deve far dimenticare i due milioni di persone che hanno manifestato ad alta voce per il ritiro immediato delle truppe.

LOTTA per il socialismo ha prodotto un volantino per la manifestazione di Roma con le nostre posizioni sulla guerra clicca qui

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