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Storia del movimento operaio

Portogallo 1974. La rivoluzione dei garofani.

Mezzo secolo di regime fascista spazzato via in un giorno.

Soldati, lavoratori dei cantieri navali, operaie delle fabbriche tessili, lavoratori edili, abitanti delle bidonville tutti camminano fianco a fianco. Bandiere rosse ovunque, pugni alzati verso il cielo, garofani infilati nelle canne dei fucili. Una massa compatta di decine di migliaia di persone si muove attraverso le piccole stradine prima di sfociare sui grandi viali dove si affacciano i ministeri. Canzoni antifasciste e slogan mille volte ripetuti "Abbasso il fascismo !", "I soldati saranno sempre a fianco del popolo!", "Fuori le canaglie, potere a chi lavora!".

Tutto ciò accadde a Lisbona, capitale del Portogallo. Sono passati esattamente trent' anni da quel 25 aprile 1974. E fu come il rumore di un tuono che risuona in un cielo blu perché nessuno si sarebbe aspettato che il regime sarebbe crollato così rapidamente. Perché il Portogallo era governato da un regime fascista da 50 anni. I partiti di opposizione erano vietati, i soli sindacati autorizzati erano controllati dallo stato. Questo regime fascista non controllava solamente il Portogallo ma un immenso impero in Africa dove le colonie dell'Angola,del Mozambico e della Guinea-Bissau fornivano ampi profitti alla borghesia portoghese. Ma le colonie erano anche il punto più debole del regime perché da anni era impegnato in una guerra contro i movimenti di liberazione che volevano conquistare l'indipendenza per i loro paesi.

L'ebbrezza della libertà

Il 25 aprile 1974, gli abitanti di Lisbona si svegliarono col rumore dei carri armati che pattugliavano le strade. Che cosa vogliono questi militari? La risposta fu data quando la radio cominciò a passare canzoni anti-fasciste. Le persone uscirono nelle strade e fraternizzarono coi militari. Insieme abbatterono le statue e i simboli del regime fascista e fermarono gli informatori i detestati della polizia. Il dittatore Caetano era fuggito, il Portogallo era libero. Venne formato un nuovo governo che associò militari e dirigenti del Partito Popolare Democratico (destra «moderata») e i partiti di sinistra clandestini fino ad allora, il Partito Socialista, il Partito Comunista ed il Movimento Democratico Popolare.

Se l'esercito si era sollevato contro il regime, questo era avvenuto perché si rese conto che non poteva vincere la guerra contro le colonie. Ma le analisi divergono. Il capo del nuovo governo, il generale Spinola era un vecchio militare di destra che aveva servito il regime negli anni precedenti. In accordo coi dirigenti delle grandi imprese, volle sostituire il dominio diretto per un sistema più semplice dove il potere nelle colonie sarebbe passato ai movimenti finanziati dalla CIA e che avrebbero accettato di mantenere uno stretto legame di dipendenza col Portogallo ed era per questo che aveva accettato di continuare la guerra. Invece, 400 giovani ufficiali che organizzarono il colpo di stato e preso il nome di Movimento delle Forze Armate (MFA), volevano mettere immediatamente fine alla guerra e vedevano un solo modo per farlo: ridare immediatamente il potere ai veri movimenti di liberazione, il MPLA in Angola, il FRELIMO in Mozambico ed il PAIGC in Guinea-Bissau.

Le tensioni in seno al governo accelerarono, e non solo su questo punto. Perché i lavoratori di Lisbona e delle zone industriali del sud del paese non avrebbero aspettato ancora a lungo che il nuovo potere concedesse loro delle libertà. Iniziarono delle azioni nelle imprese per sostituire i direttori e i quadri legati al potere fascista. Questa «purga» si tradusse in pratica nella sostituzione di molti dirigenti con comitati eletti democraticamente.

In giugno, un'ondata massiccia di scioperi partì dai grandi cantieri navali Lisnave e si estese velocemente a tutto il paese. I lavoratori volevano porre fine innanzi tutto ai bassi salari e alle condizioni deplorevoli alle quali avevano dovuto lavorare sotto il fascismo.

Il governo condannò questi scioperi e mandò la polizia a reprimerli. Ma ciò non bastò a fermare la combattività degli operai e dei settori più militanti che cominciavano ad avvicinarsi ai piccoli partiti della sinistra rivoluzionaria.

Per la borghesia, era tempo di mettere fine a tutta questa agitazione e di fare retromarcia installando al potere un governo autoritario di destra. Due tentativi di colpo di stato il 28 settembre 1974 e l'11 marzo 1975 mirarono a dare a Spinola i pieni poteri. Ma questi tentativi controrivoluzionari si scontrarono con una importante opposizione nella base dell'esercito. La maggioranza dei giovani sottufficiali e dei soldati, temendo che la riuscita di questi colpi di stato avrebbe sancito la continuazione della guerra ed il loro invio in Africa, facero fallire i piani della destra.

Questa resistenza fu incoraggiata dall'intervento di decine di migliaia di lavoratori che lasciarono le loro imprese e scesero nelle strade, fraternizzarono coi soldati e li convinsero a rivoltarsi con le armi contro gli ufficiali di destra.

L'ascesa rivoluzionaria

L'insuccesso dei tentativi di colpo di stato screditò tutti quelli che erano implicati con questi. Spinola e gli ufficiali che li avevano eseguiti furono espulsi dall'esercito. I sindacati occuparono le sedi delle banche che avevano sostenuto i golpisti e costrinsero il governo a nazionalizzarle. In poche settimane, più della metà dell'industria venne nazionalizzata!

Un anno dopo la caduta del regime fascista, il Portogallo era irriconoscibile. Il 25 aprile 1975, compleanno della Rivoluzione dei Garofani, le prime elezioni furono un trionfo per il Partito Socialista (il 38% dei voti) ed il PPD (il 26,5%) mentre il Partito Comunista ottenne il 12,5% e le diverse formazioni a sinistra del PCP si divisero l'8%.

Ma questi risultati non riflettono la profondità della radicalizzazione sociale che si sviluppò ovunque. Più di 300 fabbriche erano dirette da consigli eletti dai lavoratori. Sul loro modello, i consigli di quartiere, degli inquilini... fiorivano un po' dovunque. Il MFA si radicalizzò e la sua maggioranza di sinistra sostenne queste iniziative popolari. Alcune manifestazioni riunirono parecchie decine di migliaia di persone contro la disoccupazione, contro la NATO, per il controllo operaio delle fabbriche... La polizia non funzionava quasi più. Il grande padronato aveva perso quasi ogni controllo sui media. Republica, uno dei principali quotidiani di Lisbona, e Renascensa, una radio che apparteneva alla chiesa venivano dirette da consigli di lavoratori vicini alla sinistra rivoluzionaria.

Il governo era diviso. Il PS si oppose più duramente al Partito Comunista ed alle iniziative popolari. Il MFA rispose pubblicando una documento-guida dove si pronunciava in favore del raggruppamento delle commissioni dei lavoratori e di quartiere coi delegati delle caserme ed il MFA e la formazione in comune di assemblee popolari. La borghesia ed il PS denunciarono questi come una «manovra totalitaria». Il loro obiettivo era oramai di opporsi ad ogni costo a questo potere popolare in gestazione. Il 10 luglio, il PS ed il PPD lasciarono il governo. La polarizzazione politica è sempre più brava.

Durante tutta l'estate, la destra ed il PS passarono all'offensiva. La chiesa lanciò una campagna accanitamente anti-comunista nel nord del paese, rurale cattolico e più conservatore che si tradusse con l'incendio o la chiusura di decine di sezioni del PC e dell'estrema sinistra. Il PS organizzò delle riunioni di massa a Oporto e a Lisbona per denunciare il pericolo di una «dittatura comunista». In seno al governo, il centro di decisione passò nelle mani dei militari vicini al Partito Comunista, ma incontrarono una forte resistenza. Mentre anche in seno al MFA, le correnti vicine alla destra ed al PS si raggruppavano si creò un nuovo movimento «Soldati Uniti Vinceranno» che raggruppava soldati semplici e sottufficiali di sinistra che volevano lavorare nella prospettiva del Potere Popolare.

Il 25 agosto, 100.000 persone manifestarono a Lisbona sull'iniziativa dell'estrema sinistra che il PCP fu obbligato a seguire. Questa manifestazione rappresentò il punto culminante della mobilitazione popolare. Ma non permise di superare le divergenze e le debolezze politiche della sinistra.

Il PCP, uno degli ultimi partiti apertamente stalinisti in Europa, privilegiò la linea di infiltrazione nel governo e nell'esercito nella speranza di arrivare ad una presa del potere «dall'alto» come avvenne nell'Europa dell'est dopo la seconda guerra mondiale. Se mobilitava i lavoratori, era solo per fare pressione sui suoi partner governativi e non per prepararli a costruire i loro propri organi di potere a partire dalle Commissioni. E, nei momenti decisivi, il PCP preferì concludere dei compromessi coi partiti «moderati» piuttosto che sviluppare l'azione diretta dei lavoratori.

Quanto alla sinistra rivoluzionaria, era estremamente divisa. Alcuni maoisti, fedeli alle direttive cinesi, si allearono apertamente con il PS ed alla chiesa contro il PC. Altre organizzazioni, al contrario, cercarono innanzitutto di fare pressione sul PC per spostarlo più a sinistra. Le organizzazioni più serie erano attive nel movimento per sviluppare il Potere Popolare, ma, nei fatti, tesero a fare affidamento negli ufficiali per dirigere la lotta. Nessun partito pose come prospettiva centrale l'unificazione delle molteplici Commissioni di Lavoratori e di Quartiere per sviluppare un vero contropotere dal basso, ciò sarebbe stato il solo mezzo utile a staccare dal PC e dal PS le decine di migliaia di militanti combattivi che si riconoscevano ancora in questi partiti e di conquistarli ad una prospettiva rivoluzionaria di scontro col potere capitalista.

L'iniziativa cambia campo

Dopo il 25 agosto, la destra riprese la sua offensiva ed il governo era sempre più isolato. Il 25 novembre 1975, gli ufficiali «moderati» sfruttarono queste debolezze della sinistra. Presero l'iniziativa, imposero lo stato di emergenza e mandarono le truppe che controllavano per «restaurare l'ordine» nella capitale. Puntarono sul fatto che il PCP preferiva negoziare e che la maggioranza degli ufficiali di sinistra sarebbe indietreggiata davanti all'offensiva. Il processo si rivelò esatto: il disorientamento delle principali forze di sinistra permise ad un migliaio di soldati comandati dalla destra di passare di caserma in caserma per disarmare a i reggimenti di sinistra!

La via era libera dato che il PS e la destra si adoperarono per distruggere a poco a poco tutte le conquiste realizzate dai lavoratori durante i mesi precedenti. La maggior parte delle imprese nazionalizzate vennero riconsegnate ai loro proprietari, le Commissioni dei lavoratori privati di ogni potere, i sindacati indeboliti, i salari abbassati.

Lezioni della rivoluzione portoghese

La Primavera dei Garofani durò poco più di un anno e mezzo. Durante questo periodo, il Portogallo dimostrò fino a che punto i lavoratori possono mobilitarsi per prendere il controllo della società e riorganizzarla su basi socialiste.Era all’ordine del giorno una rivoluzione socialista. Ma ciò che è accaduto ha dimostrato anche quale è il prezzo da pagare a causa dell'assenza di un partito rivoluzionario e di una strategia capace di portare avanti questa sfida.

Quello che il CIL/CWI disse nel 1974.

"Manca solo una direzione rivoluzionaria!"

Il Militant, come si chiamava allora il precursore del The Socialist, pubblicò molti articoli immediatamente dopo il colpo di stato del 25 aprile.

Furono tradotti in portoghese e fatti circolare nei partiti dei lavoratori portoghesi, particolarmente nel Partito Socialista e nei Giovani Socialisti. Il materiale spiegava l'importanza del ruolo principale dei partiti dei lavoratori e dei loro leader che avevano nel compito di trasformare con successo la società su basi socialiste. In particolare, si paragonò il ruolo che avevano il PCP e i leader del PSP con il ruolo svolto dai bolscevichi nella rivoluzione Russa nel1917.

" Il Partito Socialista non ha avuto nessuna tradizione di lotta sotto il regime di Salazar/Caetano. Ciononostante, nella situazione attuale si trasformerà indubbiamente in grande un movimento di massa dei lavoratori , come i Menscevichi (i riformisti) nel Febbraio del 1917,quando divennero una forza di massa ... Le milioni di masse politicamente ignoranti che si trovano sull'arena politica non faranno all'inizio nessuna distinzione tra le diverse tendenze della classe operaia . E' di vitale importanza per il Partito Comunista, deve accanitamente e pazientemente spiegare ai lavoratori quale è il pericolo che si incorre nel lasciare il potere nelle mani dei capitalisti.

" In questo modo i bolscevichi poterono conquistare l'appoggio dei lavoratori russi in pochissimi epici e tempestosi mesi e condussero a termine la prima rivoluzione socialista del mondo in condizioni meno favorevoli di quelli che esistono oggi in Portogallo ".

... " Quindi il ruolo del PC si è limitato al controllo dei lavoratori negli interessi del giunta militare. Il PC ha condannato l'azione spontanea dei lavoratori nell'occupare le fabbriche, e uno sciopero indetto dalle acciaierie è stato cancellato dopo un appello del PC ".

... " Se il Partito Socialista o il Partito Comunista, fossero partiti rivoluzionari, i lavoratori potrebbero essere al potere già oggi. Ma invece, vediamo tutta l'autorità di questi partiti prostituita al servizio della classe capitalista".

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