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Italia

Manifestazione a Roma contro la guerra e contro Bush!

"No a Bush - No alla Guerra", in 100.000 persone alla manifestazione di Roma contro la "visita" in Italia del "criminale numero uno", G.W.Bush.

di Christine Thomas

Bush era venuto in Italia per una visita al suo complice guerrafondaio Berlusconi. Molti giovani hanno partecipato alla manifestazione a Roma per dirgli, senza mezzi termini, di andare via. Inoltre hanno manifestato per il ritiro immediato delle truppe dall'Iraq e per la fine dell'occupazione.

Berlusconi in vista dello scontro elettorale (europeo e amministrativo) imminente ha sperato fino all'ultimo che questa visita di Bush avrebbe aumentato la sua reputazione di "Statista". Bush, ricordiamo la visita a Blair lo scorso Novembre, ha cercato di dimostrare disperatamente che ha persino amici nella "sinistra" tentando di recuperare il sostegno del quale aveva goduto fino a poco tempo fa.

Dal 2 di Giugno, giorno dell'Anniversario della costituzione della Repubblica Italiana nel 1948, si sono visti in tutta Italia proteste a livello locale, blocchi stradali, sit-in. A Bologna,ad esempio, la polizia ha "caricato" i dimostranti ferendone almeno una decina e mandandone in ospedale altrettanti.

Prima del 4 Giugno, Berlusconi ha tentato con la sua solita campagna mediatica di mettere in allarme dalle incombenti violenze che si sarebbero dovute manifestare nel giorno della visita a Roma. "La Repubblica" ,non un giornale bolscevico, ha definito le sue dichiarazioni "irresponsabili e provocatorie". Molte persone hanno temuto il ripetersi dei brutali scontri avvenuti durante il G8 di Genova nel 2001, dove la polizia sparò e uccise Carlo Giuliani durante una manifestazione anti-capitalista. Alla fine, con buona pace di Berlusconi, malgrado la presenza di più di 10000 tra Polizia e Carabinieri, la manifestazione a Roma si è svolta pacificamente.

Grande è stata la presenza di studenti, degli immancabili e mediatici "disobbedienti", dei militanti di Rifondazione Comunista, dei Verdi e di tanti lavoratori che hanno marciato dietro agli striscioni della Fiom, e delle varie sigle dei "Sindacati di base".

Uno di questi, i COBAS, hanno fatto appello per uno sciopero "tecnico" di 2 ore per poter permettere la partecipazione alla manifestazione. I nostri compagni (di Lotta per il socialismo) che militano nella CGIL hanno condotto una campagna affinchè i principali sindacati CGIL,CISL,UIL chiamassero ad uno sciopero generale di 8 ore per dimostrare che i lavoratori italiani si oppongono alla guerra in Iraq.

Ma i leader sindacali non hanno ascoltato questo appello. Infatti, hanno preferito organizzare iniziative locali piuttosto che portare i lavoratori per le strade di Roma. Anche il PRC eccetto qualche realtà purtroppo non ha organizzato in modo efficace e convinto la "trasferta" di Roma.

La rabbia contro la guerra in Iraq è così profonda (i 2/3 degli italiani sono contro la guerra e l'occupazione) che con una adeguata mobilizzazione l'affluenza a Roma sarebbe stata molto più partecipata e più grande. I risultati di una indagine condotta da "La Repubblica" (del 5 giugno) dimostrano che, negli ultimi 12 mesi, l'11,8% degli italiani ha manifestato nelle piazze, in pratica più di 6 milioni di persone!

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