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4 Giugno 2004: "Bush non sei il benvenuto!"

Prepariamo lo sciopero generale !

Il 4 Giugno, G.W. Bush sarà a Roma, la scelta del giorno sembra fatta apposta per ostacolare la mobilitazione contro quello che nella manifestazione di Londra dello scorso autunno è stato definito “il primo terrorista del mondo” e che ormai anche molte organizzazioni nel resto del mondo indicano come un “criminale di guerra”.

Il 4 Giugno, G.W. Bush sarà a Roma, la scelta del giorno sembra fatta apposta per ostacolare la mobilitazione contro quello che nella manifestazione di Londra dello scorso autunno è stato definito “il primo terrorista del mondo” e che ormai anche molte organizzazioni nel resto del mondo indicano come un “criminale di guerra”.

Il 4 Giugno, infatti, oltre ad essere un giorno lavorativo, è anche l’anniversario della “Liberazione di Roma da parte dell’esercito statunitense contro il nazifascismo” come dicono molti revisionisti storici sia di destra che di sinistra mettendo chiaramente da parte il ruolo dei partigiani, le forze di auto-organizzazione antifascista , la resistenza delle truppe italiane dopo l’8 settembre, il protagonismo della popolazione italiana. Il vero scopo degli Alleati era quello di disarmare i CLN, annientando la possibilità che le insurrezioni per la liberazione potessero scaturire in tentativi rivoluzionari.

Ad un anno dall’invasione dell’Iraq

L’originale giustificazione per permettere questa guerra (che l’Iraq possedesse le armi di distruzione di massa) non regge davanti all’evidenza del contrario, le armi non si sono trovate e il tutto è scaduto nel ridicolo.

La maggioranza delle persone non nutre illusioni sulle vere ragioni della guerra. Era chiaro fin dal primo giorno che il tutto fosse stato costruito a regola d’arte per nascondere il piano imperialista: 1) il desiderio delle multinazionali USA del petrolio di prendere il controllo dei giacimenti petroliferi irakeni, 2) per “dare l’esempio”. Questa guerra non ha nulla a che vedere con la “liberazione di quel paese”. Il cosiddetto “occidente democratico” è stato parsimonioso nei confronti di Saddam Hussein quando doveva perseguitare i Kurdi , i dirigenti sindacali e delle organizzazioni operaie dell’Iraq, così come nella guerra contro l’Iran.

Gli USA vogliono controllare l’Iraq dietro la cortina di fumo di un governo fantoccio, vogliono che le decisioni debbano essere prese all’Ambasciata USA di Baghdad (la più grande nel mondo) e rafforzate dai militari USA che stanno costruendo 14 basi in tutto l’Iraq.Per questo Bush vuole che l’ONU dia la sua “democratica” benedizione. Ma dobbiamo rifiutare tutto questo, deve essere il popolo irakeno a decidere del proprio futuro.Gli eserciti stranieri devono essere immediatamente ritirati.

Che fare?

In molte città si stanno predisponendo viaggi collettivi per la manifestazione. Ma aldilà di proclami, adesioni ecc. né le organizzazioni sindacali (FIOM,CGIL), le Rappresentanze di Base (che hanno indetto uno sciopero “tecnico” di due ore ma insufficiente), né i partiti della sinistra moderata, né Rifondazione hanno fatto appello per uno sciopero generale nazionale di 8 ore ! QUESTA E’ LA NOSTRA PROPOSTA !

Uno sciopero generale dimostrerebbe a Bush, l’opposizione della maggioranza degli italiani alla guerra in Iraq e all’appoggio di Berlusconi che imita il suo “collega” non solo appoggiando la guerra ma anche nella politica economica italiana favorendo i ricchi. Uno sciopero generale che non sia contro il popolo americano, ma contro il governo di Bush e a sostegno di coloro che negli USA stanno portando avanti la campagna per la fine immediata dell’occupazione in Iraq.

La notizia delle torture, le migliaia di foto che sono circolate nei giorni scorsi, i rapporti della Croce Rossa Internazionale, le dichiarazioni del Colonnello dei Carabinieri Burgio sul fatto che il governo italiano “sapeva” cosa accadeva ai prigionieri, dimostrano che l’Iraq è stato occupato e non “liberato”. Uno sciopero generale il 4 Giugno mostrerebbe agli irakeni chi sono i loro veri amici e incoraggerebbe coloro che stanno lavorando per ricostruire il movimento operaio in Iraq, la sola forza che può offrire una via di uscita dall’oppressione e dalla povertà, che lotti per: pieni diritti democratici, contro l’imperialismo e il capitalismo e per una alternativa socialista dei lavoratori e dei contadini poveri.

>> Fuori gli eserciti imperialisti dall’Iraq

>> Diritto all’autodeterminazione del popolo irakeno

>> Nazionalizzazione dell’industria petrolifera e dell’energia sotto il controllo operaio !

>> Sciopero generale nazionale di una intera giornata contro la presenza di Bush in Italia e per costruire la lotta per cacciare Berlusconi !

>> No ad un nuovo governo di centro sinistra !

>> Per un governo dei lavoratori che rompa definitivamente con il capitalismo !

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