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L’attentato di Madrid scatena la rabbia contro la guerra

Una scritta sul muro della stazione Atocha di Madrid dice: "LA RISPOSTA all'Iraq e all'Afghanistan è qui” Questa scritta racchiude l'umore di molti spagnoli poche ore dopo le esplosioni che hanno provocato 200 morti e 1.400 feriti.

Più di 12 milioni di persone hanno partecipato alla marcia in ricordo delle vittime il giorno dopo gli attentati. Poche ore dall’attentato e già decine di migliaia di persone marciavano spontaneamente per le strade di Madrid e di altre città. L’umore della gente è di pura rabbia, rivolta verso Jose Maria Aznar e il suo partito conservatore, il Partito Popolare (PP).

Il PP ha tentato di manipolare gli attentati per il proprio tornaconto elettorale, cercando di far passare l’attacco brutale come un attentato del terrorismo nazionalista basco (ETA).

Lotta per il socialismo e il CIL/CWI si sono attivamente opposti alle guerre imperialiste contro l' Iraq,l' Afghanistan e gli altri paesi che hanno provocato la macellazione di decine di migliaia di lavoratori e contadini. Condanniamo anche gli attentati di Madrid. Tali metodi provocano solamente ulteriore sofferenza per i lavoratori e non sono una risposta ai leader come Aznar o al capitalismo che sono la vera causa delle sofferenze affrontate dai popoli del mondo. I marxisti non hanno niente in comune con gruppi reazionari e di destra come Al Qaeda.

In seguito agli attentati la gente ha vanamente cercato telegiornali e speciali che parlassero di ciò che era successo, trovando solo cartoni e soap opera. L’informazione non parlava degli attentati, riaccendendo nella gente ricordi della dittatura di Franco.

I brutali attacchi terroristici hanno particolarmente colpito la classe lavoratrice e i giovani. Il maggior numero di vittime si è avuto su un treno a due piani nel sobborgo di El Pozo, un sobborgo abitato da lavoratori migranti provenienti dall’America Latina e dall’Europa dell’est. Tra le vittime ci sono stati molti attivisti del sindacato, studenti e lavoratori.

Come milioni di altri Spagnoli, molte delle vittime avevano marciato contro la guerra in Iraq, in Spagna il 92% della popolazione si era opposta alla guerra portata avanti entusiasticamente dal governo Aznar.

Il Partito Popolare ha tentato di nascondere il risentimento provato dalla gente per il proprio operato sotto la cortina fumogena della Guerra. Questo ha avuto come risultato la prima caduta di un governo che appoggiava la guerra. L’ombra della sconfitta del PP adesso incombe anche su Bush e Blair. Entrambi temono di dover subire la stessa sorte di Aznar.

Rabbia e Collera

PRIMA degli attentati all’interno del PP si pensava di riottenere la maggioranza, anche se un pò minore rispetto alla precedente. Credevano questo nonostante lo sciopero generale del Luglio 2002, una grande protesta di massa contro l’inettitudine del governo.

Il PP sembrava mantenere il proprio sostegno grazie alla crescita economica che c’è stata in Spagna. In più il principale partito dell’opposizione, il PSOE, non era visto dai giovani lavoratori come una valida alternativa. Il PSOE è stato segnato da gravi casi di corruzione, dagli attacchi contro i lavoratori e dalla creazione dei GAL, gruppi armati creati apposta per assassinare i più famosi attivisti dell’ETA. Il PSOE è visto come un partito capitalista e facente parte della classe dirigente.

Il partito comunista (Izquierda Unida) ha anche lui fallito nell’offrire una valida alternativa e siede in coalizioni con il PSOE a livello locale, aumentando I tagli.

Comunque tutte queste questioni sono cadute in secondo piano grazie alla rabbia e alla collera scoppiate tra le masse contro il governo in seguito agli attentati. Il PP è crollato dal 44.52% dei voti nel 2000 al 37.08%, con una perdita di più di 690.000 voti.

Il PSOE ha aumentato i suoi voti dal 34.16% al 42.64%, prendendo 10.909.687 voti, il maggior numero di voti nella storia del partito.

La maggior parte dell’aumento dei voti per il PSOE è venuto dai giovani alle prime esperienze di voto (per due milioni di loro era la prima votazione) La stragrande maggioranza di loro si era opposta alla guerra.

Izquierda Unida ha visto diminuire i suoi voti dal 5.96% al 4.96% e i suoi parlamentari sono scesi da nove a cinque. Il partito è in continuo declino sin dal 1996.

Le aree dove il PP ha perso più voti sono la Catalonia e I paesi Baschi. L’ex governo ha reagito alle richieste di maggior autonomia e indipendenza da parte di queste due regioni rifiutando il dialogo.

Il Partito Repubblicano di Sinistra della Catalonia (ERC) è stato bersaglio di una dura campagna da parte del PP perché suoi rappresentanti hanno iniziato un dialogo con l’ETA. Si è scoperto più tardi che il PP ha sempre saputo di questi dialoghi tra ERC e ETA, ma solo sotto le elezioni ne ha parlato pubblicamente. L’ERC ha notevolmente aumentato i suoi voti.

Opporsi all’Occupazione

IL NUOVO governo, guidato da Zapatero, è stato composto per riflettere l’umore degli spagnoli, denunciando la Guerra e l’occupazione dell’Iraq come “disastrose”.

Ha anche minacciato di ritirare i soldati spagnoli dall’Iraq se il potere non viene trasferito all’ONU e al popolo Irakeno entro la fine di giugno. La presenza spagnola in Iraq è minima, ma è comunque un punto di partenza per l’opposizione all’occupazione.

Questi eventi hanno già avuto ripercussioni internazionali. L’elezione di Zapatero ha complicato la situazione a Bush e Blair, e aiuterà ad aumentare l’opposizione interna negli Usa e in Gran Bretagna.

La sconfitta di Aznar sarà inoltre sentita come un cambio nelle relazioni interne Europee, con la Spagna che ora sarà più vicina alle posizioni Francesi e Tedesche.

All’interno della Spagna stessa è inoltre possibile che Zapatero inizi dei negoziati con i partiti nazionalisti Baschi e Catalani.

In ogni modo, questo cambio nelle politiche non rappresenta un tentativo di sfidare il capitalismo da parte del PSOE. Il PSOE non sta nemmeno pensando di introdurre qualche riforma a favore dei lavoratori e dei poveri.

Nonostante l’aggettivo “socialista”, il PSOE e i suoi leader sono apertamente pro-capitalisti. Questi cambi nella politica del partito sono fatti solo per cercare di governare meglio gli interessi capitalisti, meglio degli ultra conservatori di Aznar, che come Blair e Berlusconi hanno adottato un atteggiamento da vassalli rispetto all’imperialismo Usa.

Questo si è visto il giorno dopo le elezioni. Miguel Sebastian, il nuovo Ministro delle Finanze, ex direttore del Dipartimento di Ricerca della BBVA la seconda banca più grande della Spagna, ha assicurato gli investitori internazionali che il nuovo governo sarà " rigido ed ortodosso " nelle sue "nuove" politiche economiche. Ha promesso un bilancio basato su "... un programma economico ed ortodosso basato sulla stabilità, l'ulteriore liberalizzazione ed una grande revisione del sistema di tassazione ...Saremo un "amichevole" governo di mercato.

Izquierda Unida ha annunciato che sarà ' leale' al nuovo governo ed ha dichiarato chiaramente che non proporrà alcuna alternativa all' "amichevole governo di mercato".

I lavoratori e giovani spagnoli considerano indubbiamente la sconfitta del governo di PP una grande vittoria. Internazionalmente ha avuto delle significative ripercussioni ed è stato un avvertimento a Bush, Blair, Howard ed altri che hanno appoggiato la guerra contro l'Iraq.

Comunque, la dichiarazione del nuovo governo sull'economia è un avvertimento ai lavoratori spagnoli e ai giovani. Zapatero si muoverà per perfezionare politiche che difendano gli interessi del capitalismo. Ulteriori privatizzazioni sono state progettate insieme ad altri attacchi contro la classe lavoratrice. A seguito della sconfitta del PP il compito che si trova innanzi ai lavoratori e ai marxisti in Spagna è quello di costruire una genuina alternativa socialista ai partiti pro-capitalisti esistenti.Per un partito che continui la lotta contro l'occupazione dell'Iraq e che lotti per:

No al terrorismo e no alla guerra imperialista Ritiro immediato delle truppe imperialiste dall'Iraq e dal Medio Oriente No al razzismo e agli attacchi razzisti No alle privatizzazioni e per la ri-nazionalizzazione di tutte le società privatizzate in Spagna Per una pianificazione socialista e democratica della società e della produzione basata sulla nazionalizzazione dei principali monopoli e delle banche, sotto il controllo e la direzione della classe lavoratrice. Pieni diritti nazionali e democratici per i Paesi Baschi, la Catalogna, la Galizia, la Navarra e tutti gli altri popoli. Per una Spagna democratica e socialista ed una federazione socialista e volontaria della penisola Iberica, con pieni diritti democratici e nazionali per i sui popoli incluso il diritto alla più ampia autonomia o l'indipendenza, se il popolo lo richiede.

Lotta per il socialismo

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