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Solidarietà Internazionale

Israele

I lavoratori portuali in Israele lottano contro la privatizzazione

Il governo israeliano, sotto l'influenza dei capitalisti, per anni ha tentato di privatizzare i porti del paese.

di N.Kopulnik (CWI Israele)

Gli interessi dei capitalisti israeliani sono chiari, e vanno di pari passo con l'intenzione di spezzare il potere dei lavoratori organizzati. I portuali sono una delle più forti categorie della classe operaia israeliana,visto il potere che hanno di poter bloccare i porti e causare danni diretti ai profitti. Negli ultimi anni sono stati condotti attacchi da parte del governo contro i lavoratori nel tentativo di promuovere il processo di privatizzazione. Ma non hanno mai ottenuto grossi successi, data l'immensa resistenza dimostrata dai lavoratori nelle lotte precedenti, tuttavia la dirigenza dell’ Histadrut (la confederazione sindacale israeliana) ha tradito le lotte dei lavoratori ed ha accettato di trasferire parte della produzione ad una compagnia privata. Questa volta invece i padroni e il governo sono andati oltre, e dopo lunghi negoziati con l’Histadrut, all’interno del quale la destra sindacale ha mostrato la sua generale accettazione dei licenziamenti di massa, il governo ha approvato alla Knesset (il parlamento israeliano) una nuova legge, dichiarando la privatizzazione dei porti di Haifa,Ashdod e Eliat. Questa del governo è una interferenza che non ha precedenti nelle relazioni sindacali in Israele, mostra in pratica il tentativo di sottomettere le organizzazioni dei lavoratori.

I portuali hanno dichiarato uno sciopero. Ma un Tribunale del Lavoro (che coopera con i padroni) ha imposto loro di garantire almeno il 25% della produzione. I dirigenti sindacali hanno accettato ciò dando prova della loro “buona fede” ed hanno garantito il 33% !!!

Mentre i lavoratori in lotta prendono sempre più coscienza dell’importanza della loro battaglia e di cosa significherà per loro la privatizzazione, i dirigenti dell’Histadrut hanno già preparato il compromesso. I Lavoratori vogliono uno sciopero “militante”, ma la loro dirigenza sta tentando di “manovrare” alle loro spalle preferendo il compromesso con i padroni.

Sembra comunque che ci sarà un accordo con il governo nei prossimi giorni.

Amir Peretz, segretario dell’Histadrut, ha annunciato che è d’accordo alla privatizzazione e gli scontri adesso sono incentrati sul modo con cui questa dovrebbe avvenire. E’ probabile che i portuali dovranno subire questo accordo fatto sulle loro spalle dalla burocrazia e senza nessuna consultazione.

Non c’è nessuna ragione per la quale i portuali debbano soccombere ai diktat del governo e dei capitalisti.

La privatizzazione è una sentenza di morte per i lavoratori non solo per i portuali ma per tutti i lavoratori in Israele.

Maavak Sozialisti (sezione israeliana del CWI) si sta attivando per mettersi in contatto con i lavoratori più combattivi dei vari porti israeliani spiegando loro i rischi della svendita presentata dalla dirigenza dell’Histadrut e facendo appello per uno sciopero democratico e combattivo.

Inoltre lanciamo un appello internazionale a tutti i lavoratori e alle loro organizzazioni sindacali a dimostrare la loro solidarietà inviando lettere e fax che dimostrino il loro appoggio allo sciopero dei portuali israeliani contro la privatizzazione.

Potete spedire le vostre lettere al seguente numero di fax: 00 972 50 86 89 10 indicando:

All’Attenzione del Comitato dei lavoratori portuali di Haifa (Haifa Dockers Workers Committee).

Spedite anche una copia del vostro fax via e-mail al seguente indirizzo: info@maavak.co.il

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