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Pianificazione socialista e democrazia operaia

Mai come oggi la produzione, e dunque la ricchezza, sono state così grandi. Il livello di vita e le condizioni di lavoro della maggioranza della popolazione indietreggia tuttavia senza tregua. Ciò conduce inevitabilmente a movimenti di massa.

I vantaggi di un'economia socialista pianificata sono evidenti. L'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e la sua sostituzione con la proprietà comune ed il controllo da parte delle industrie e dei servizi, condurrà all'utilizzazione dei mezzi di produzione per il soddisfacimento delle esigenze della società. La pianificazione della produzione è già presente nel capitalismo e nelle mani della classe operaia, solo i mezzi di produzione devono essere espropriati dalle mani di una minoranza.

La pianificazione capitalista attualmente si sviluppa già ad un livello molto elevato su scala mondiale. Nelle grandi imprese capitaliste si conosce in anticipo quale parte meccanica o elettrica deve essere montata sulle automobili.

Se non ci fosse nessuna pianificazione a livello nazionale ed internazionale, il regno del libero mercato non sarebbe che meno di un'illusione. Certo esso è una giungla, ma una giungla dove i più forti fanno accordi tra di loro. Sulla divisione (temporanea) dei mercati, sui prezzi e per mantenere alta la disoccupazione. Ma vediamo in dettaglio come è la pianificazione che si ha sotto il capitalismo.

La pianificazione capitalista non è orientata al soddisfacimento dei bisogni dell’uomo e si realizza senza consultare la popolazione. È evidente che non si produce in funzione dei bisogni della popolazione. Ma lo scopo della produzione non è di soddisfare i bisogni o di mettere l'economia al servizio delle persone. Il capitalismo agisce solamente in funzione del profitto a breve termine.

Un tempo il capitalista pianificava lui stesso la sua produzione. Era l'epoca nella quale il padrone era ancora presente sul posto di lavoro. La sua pianificazione si riduceva nella gran parte dei casi a questo: “come l'ultimo anno, ma un pò più”.

Questi tempi “romantici” del capitalismo appartengono ormai al passato. La pianificazione capitalista adesso è realizzata dai lavoratori negli uffici, davanti ai monitor dei computer. Da qualche tempo questo tipo di pianificazione non è più sicura per i capitalisti. La pianificazione capitalista è impressa nelle coscienze di una parte della classe operaia.

Il fatto che la produzione nel capitalismo sia già “nelle mani” della classe operaia e che i metodi avanzati di pianificazione siano sotto il capitalismo impiantate “nelle teste” dei lavoratori, renderebbe più facile prendere le redini della produzione.

Sul piano politico il “prendere in mano” la produzione sarebbe un grande passo avanti. È chiaro che i padroni dei mezzi di produzione, per difendere il loro potere ed il loro dominio sui mezzi di produzione non si accontentano di utilizzare solo la propaganda e la politica, ma anche la violenza.

Adeguare la produzione in favore della pianificazione socialista, organizzata in modo democratico è la questione centrale per il movimento operaio.

Socialismo contro Stalinismo

Il socialismo presuppone la pianificazione per adattare la produzione ai bisogni. Per ciò bisogna potere stabilire i bisogni. Attualmente con la tecnologia informatica ciò dovrebbe essere relativamente semplice. Se la tecnologia è importante in un'economia socialista pianificata, la partecipazione e la gestione da parte dei lavoratori, in altre parole, la democrazia operaia non è da meno.

Solo i lavoratori che sono al tempo stesso consumatori e produttori, sono capaci di valutare quali prodotti siano superflui o di qualità sufficiente,... Un'economia pianificata ha bisogno della democrazia operaia così come l'uomo ha bisogno dell’aria.

La caricatura stalinista del socialismo aveva tentato di trovare un palliativo a questo handicap attraverso l’Ufficio Centrale della pianificazione. La burocrazia prese in sostanza il posto della democrazia operaia. In un'economia relativamente semplice il metodo burocratico della pianificazione è ancora praticabile, ma ciò diventa impossibile in un'economia moderna dove centinaia di migliaia di prodotti vengono creati. La burocrazia che è un freno relativo allo sviluppo della società in un'economia arretrata, diventa un freno assoluto nel quadro di un'economia evoluta.

L'incapacità di mettere in opera una pianificazione democratica della produzione è stata fatale all'Unione Sovietica negli anni '80. Negli anni precedenti, l'economia poteva crescere ancora malgrado la mancanza di democrazia operaia. Per i marxisti l'economia pianificata in Unione Sovietica rappresentò un enorme passo avanti rispetto al capitalismo anemico della Russia zarista. I marxisti hanno denunciato tuttavia fin dagli anni '20 la mancanza di democrazia operaia. La pianificazione stalinista non può essere un modello per i marxisti.

Come verranno prese le decisioni?

In una società socialista possiamo utilizzare la nuova tecnologia, i computer ed i sistemi di comunicazione per conoscere a che punto è la soddisfazione dei bisogni per prodotto e servizi e fare l'inventario delle materie prime e dei mezzi di produzione disponibili.

La tecnologia moderna è anche di importanza vitale per un'altra ragione. Qualunque sia la struttura che coordinerà le persone in modo tale che tutti parteciperanno alla pianificazione, potrà funzionare solamente se le persone hanno abbastanza tempo per parteciparvi.

Con la tecnologia moderna ed il riassorbimento della disoccupazione, si ridurrà la giornata di lavoro per tutti. Ciò permetterà che ciascuno abbia il tempo di partecipare al processo decisionale ed alla gestione della società.

Una gran parte delle decisioni sarà presa dai rappresentanti del popolo eletti nei quartieri, nelle imprese... I parlamentari attualmente hanno un stile di vita totalmente estraneo alla popolazione, ma in una democrazia operaia gli eletti avranno lo stesso reddito e gli stessi livelli di vita delle persone che rappresentano. Saranno inoltre revocabili in qualsiasi momento. Ciò vuole dire che essi dovranno rendere conto in ogni momento del loro lavoro e che potranno essere sostituiti se coloro che li hanno eletti disapprovano le loro decisioni.

Le nuove tecnologie permettono anche di consultare ampi strati della popolazione. Il processo decisionale quotidiano nelle imprese e nelle istituzioni sarà tra i compiti principali dei consigli operai eletti a livello d'impresa o di settore.

Si vorrà lavorare ancora?

Certi dicono che l'uomo è pigro per natura e che deve essere stimolato dal guadagno personale, questo significa concorrenza e/o competizione tra lavoratori. Come se oggigiorno fossimo tutti agricoltori indipendenti o piccoli imprenditori. La maggioranza di noi al contrario non ha proprio niente. Non lavoriamo per spirito di competizione, ma per riuscire ad avere un reddito. In un sistema socialista il lavoratore produrrà per la collettività e sarà motivato al lavoro attraverso il suo ruolo protagonista a tutti i livelli della produzione.

Un pregiudizio tenace rimprovera al socialismo di opprimere le “libertà.” Noi marxisti pensiamo che tutto ciò sia falso, è invece nel sistema attuale che la libertà è un lusso riservato a coloro che dispongono dei mezzi.

Rassicuriamo tuttavia il piccolo commerciante: non vogliamo nazionalizzare ogni pasticceria. Siamo contro lo sfruttamento, per la nazionalizzazione dei settori importanti dell'economia, attraverso la proprietà privata dei mezzi di produzione, ma non per la “collettivizzazione” dei beni acquistati attraverso il prodotto del lavoro.

Un sistema socialista non ha bisogno di utilizzare la costrizione, se non nei confronti di quel pugno di incorreggibili espropriatori. La limitazione della libertà, lo sfruttamento ed il lavoro usurante non sono delle caratteristiche del socialismo, ma del capitalismo.

Oggi la classe operaia mondiale è si trova di fronte alla povertà ed alla miseria su una molto ampia scala rispetto al passato. Il CIL/CWI pensa che la classe operaia potrà risolvere i suoi problemi solo lottando per l'organizzazione della società su basi socialiste. La nostra Internazionale lotta in prima linea per questo obiettivo.

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