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UE

I ministri firmano la costituzione mentre aumenta la crisi in Europa

Il 29 Ottobre i leaders dei 25 stati membri dell’Unione Europea (UE), si sono riuniti a Roma, per firmare una nuova Costituzione Europea.

Tuttavia, la pomposa cerimonia della firma ha avuto luogo sullo sfondo del ritiro dell’intero esecutivo dell’UE da parte del Presidente entrante della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso.

Barroso ha dovuto affrontare il rifiuto dei commissari esecutivi da parte della maggioranza dei membri del Parlamento Europeo a causa della nomina del reazionario Rocco Bottiglione da parte del primo ministro italiano Silvio Berlusconi.

Bottiglione, aveva puntato alla carica di nuovo Commissario Europeo alla Giustizia, Libertà e Sicurezza, nonostante abbia dichiarato l’omosessualità un “peccato” e attaccando i diritti delle ragazze madri e degli immigrati.

Referendum

Anche se i leader d’Europa hanno firmato la costituzione questa deve essere accettata da tutti i paesi membri. Questo potrebbe divenire un grosso problema per gli architetti della costituzione se questa venisse rifiutata da un certo numero di paesi, che comprendono la Gran Bretagna e probabilmente la Francia, dove si prospetta il referendum. Finora, undici paesi hanno dichiarato che andranno al referendum.

Il Segretario agli Esteri britannico, Jack Straw ha proposto una data per il referendum “agli inizi del 2006”. Tony Blair spera che il New Labour vinca le elezioni generali perché in questo caso sarà garantita la maggioranza nel referendum.

Ma cosa succederebbe se un certo numero di stati rifiutasse la costituzione? Lo stato o gli stati in questione potrebbero tenere una seconda votazione o lasciare l’UE. Probabilmente, la costituzione potrebbe essere modificata o addirittura abbandonata.

Oltre al tema della costituzione ci sono crescenti tensioni tra gli stati membri, che riflettono i diversi interessi capitalistici nazionali. Queste differenze potrebbero esplodere nel futuro, specialmente durante un calo economico.

La crescita economica dello scorso anno nell’euro-zona è stata meno dell’1% e per il 2004 sarà sotto il 2%.

Severi attacchi

Invece di vedere dei miglioramenti, i lavoratori e in modo particolare i pensionati in tutta l’UE hanno subito nuovi e più severi attacchi alle loro condizioni di vita. I piani di austerità dei governi sono stati accompagnati da una nuova ondata di attacchi da parte delle grandi imprese sui salari, le condizioni di lavoro ecc.

Questo ha condotto al risorgere del malcontento e delle proteste, particolarmente in Germania e in Olanda. In Germania, le Manifestazioni del Lunedì contro gli attacchi ai disoccupati, e in modo particolare le azioni dei lavoratori alla Opel (General Motors), hanno scosso i politici di tutta Europa.

Le regole dell’unione monetaria hanno approfondito l’attuale crisi economica. Il governo portoghese, guidato da Barroso fino a poco tempo fa, ha rispettato le regole del “Patto di Stabilità” tagliando migliaia di posti di lavoro nel settore pubblico. Questo approfondisce di più la recessione e fa aumentare il deficit del settore pubblico invece di ottenere il risultato opposto.

La Commissione Europea ha proposto un ammorbidimento del “Patto di Stabilità e Crescita”. Lo scorso anno, sia la Germania che la Francia ignorarono le regole, che dicono che i deficit dei bilanci statali maggiori del 3% del PIL dovrebbero essere puniti. La maggioranza dei ministri delle finanze dell’UE ha votato con loro per evitare la minaccia di sanzioni.

La Grecia ha tenuto nascosto i suoi deficit per alcuni anni al di sopra del 5%. Germania, Francia e Portogallo non rispetteranno le regole neanche quest’anno. L’Italia e l’Olanda ci sono vicine. Questo trend continuerà.

Nazionalismo

Lo stato d’animo contro l’UE sta crescendo in molti degli stati membri. In un recente sondaggio soltanto il 43% degli intervistati ha dichiarato di avere un’immagine positiva dell’Unione. In Germania solo il 39% delle persone pensa che il paese possa ottenere vantaggi dall’appartenenza alla UE. I politici che sfruttano questo stato d’animo tenteranno di giocare la carta nazionalista.

In Gran Bretagna i Conservatori e il partito indipendentista UKIP (United Kingdom Independece Party) rifiutano la costituzione. Riflettendo gli interessi dei piccoli capitalisti e di settori del capitale finanziario in opposizione agli interessi delle multinazionali difese dal New Labour.

I marxisti si oppongono alla costituzioni poiché essa rafforzerà gli attacchi neoliberisti ai lavoratori di tutta Europa, ciò significa che causerà ulteriori licenziamenti, più privatizzazione, ulteriori attacchi ai diritti sindacali dei lavoratori. In altre parole, la costituzione è lo strumento dei padroni.

Rifiutando l’Unione Europea dei padroni, i marxisti sono a favore della costruzione di una vera solidarietà internazionale tra i lavoratori d’Europa. Siamo a favore di una Europa socialista basata sul democratico controllo, la proprietà e la pianificazione dell’industria da parte della classe operaia europea.

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